ARKHAM WITCH – Legions Of The Deep

ARKHAM WITCH – Legions Of The Deep

‘Legions Of The Deep’ è l’ultimo dei lavori postoci in analisi dagli Arkham Witch, provenienti dal West Yorkshire. Le loro origini “marcano” la loro musica in quanto ci riconducono in primo luogo allo slang, all’abbreviazione e disposizione di parole nella formulazione dei testi.

Il concetto di questi ultimi, rendono ulteriormente gli Arkham Witch una band ‘di nicchia’, che trova piena comprensione concettuale e culturale solo da parte di un ascoltatore di uguale provenienza; fonti d’ispirazione non nuove, dal momento in cui, scritti di personaggi come Lovecraft e William Blake, sono stati utilizzati frequentemente in passato dalle stesse band che hanno dato vita al genere propostoci dalla band in analisi. (vedi dai Black Sabbath ai Rage).

La registrazione, il relativo mixaggio, e il processo di post-elaborazione dell’album è associabile ad un lavoro svolto durante le prime elaborazioni dell’heavy metal nel ’75, con suoni molto meno nitidi e con ovvia conseguenza, quindi, di una percezione sonora globale molto elementare.

‘Legions of the Deep’ sin dal primo brano (‘David Lund’), ci introduce immediatamente in una concezione chitarristica pressoché melodiosa ed un’ampia ispirazione a gruppi come: Black Sabbath, Running Wild, i primi Judas Priest, ed una componente strutturale accostabile agli Iron Maiden (proprio riguardo questi ultimi, è da notare l’intro del terzo brano, ‘Iron Shadows in The Moon’, contenente rimembranze del noto brano ‘Wrathchild’).

Il basso nella maggior parte dei casi non eccede in virtuosismi e passaggi particolari, ma si limita a seguire il concetto chitarristico dei brani. La voce s’ispira liberamente ad un Ronnie James Dio di  ‘Holy Diver’, ad un Rob Halford dell’album ‘British Steel’. Le strutture adoperate sono visibilmente riconducibili a Rolf Kasparek dei Running Wild.

Discorso differente, invece, per una batteria che risulta essere molto statica e ridondante anche nei momenti più veloci, in cui era preferibile spaziare in giochi di doppio pedale. Ma lo stile adoperato (sia in 4/4 che in 2/4) è sempre puramente rilegato alla cassa ed il rullante (concezione importata principalmente dal Punk e dal Rock), pertanto, non più identificabile nel Metal. Ne è un chiaro esempio il quinto brano, ‘The Cloven Sea’, nel quale l’attrattiva dell’intro è smorzata proprio dall’elementare andamento della batteria.

‘Legions of The Deep’ si congeda dall’ascoltatore con un brano inusuale che può, per certi versi, risultare una sorpresa per la componente acustica, sfruttabile per un eventuale ballad.

a cura di Federica Bovenzi Catastro_FERY

  • Band: Arkham Witch
  • Titolo: Legions Of The Deep
  • Anno: 2012
  • Etichetta: Metal On Metal records
  • Genere: Heavy Metal/Doom
  • Nazione: Regno Unito

Tracklist:

  1. David Lund
  2. At The Mountains Of Madness
  3. Iron Shadows In The Moon
  4. Infernal Machine
  5. The Cloven Sea
  6. On a Horse Called Vengeance
  7. Gods Of Storm And Thunder
  8. Kult Of Kutulu
  9. Legions Of The Deep
  10. We’re From Keighley

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