RIMTHURS – Svartnar
Il progetto Rimturs cela dietro il proprio moniker l’ottimo musicista Ymer, noto in terra natia con band come Necrocide e Planet Rain.
Nel 2010, insieme a Mordh dietro al basso, mette su questo album che rivela qualcosa di veramente convincente ed affascinante….
Un inizio molto cadenzato, lento ma glaciale, che avvolge l’ascoltatore per poi schiaffargli addosso momenti tirati e diretti. Situazioni ammalianti create da pochissimi riff fatti con cura e cognizione di causa.
La voce è davvero aggressiva ed a tratti disperata, che
oltre a scream ci regala situazioni ancestrali ed evocative e profondo growls.
La potenza di cui il musicista dispone è coadiuvata da momenti più ragionati e sulfurei. Un lavoro che nonostante la durata (circa 50 minuti), per quel che concerne il genere, riesce a non annoiare neanche per un minuto.
Ma che genere? Un Black Metal alternato tra momenti lenti e tristi, che spesso sfocia in parti di matrice funeral doom e momenti tirati di matrice old school nord europeo.
‘Styggelse’ apre il lavoro come appena descritto, lasciando spazio a ‘Ljusskygg’ che si presenta più spedita e diretta, con in se anche alcuni growl davvero profondi e riff che riescono a sprigionare in pieno un senso di cattiveria e violenza. Da annoverare assolutamente la capacità del nostro di proporre in modo eccelso il senso di glacialità, che seppur non in maniera originale e/o esclusiva, riesce a mietere vittime in maniera del tutto naturale e convincente.
D’altro canto, chi va cercando lavori simili è questo quello che vuole, non accetterebbe mai uno stravolgimento musicale del caso. Nessun pezzo di tutto il lavoro manca il bersaglio, regalando tanta energia negativa da poter far fuoriuscire il serial killer che è in voi.
‘Underjord’ ha un flavour epico, facendo ritrovare l’ascoltatore in mezzo ad una bufera di neve e ghiaccio senza alcun riparo, tranne quei piccoli momenti di pausa, donati dalle parti funeree e cadenzate, accompagnate da archi e voci pulite che vi faranno venire la pelle d’oca, davvero momenti emozionanti.
‘I Jammer Och Klagan’ è un momento di pura angoscia, con voci pulite e particolarmente evocative e con tappeti di chitarra uggiosi e malinconici, sono sicuro vi lascerà dentro molta angoscia ed un senso di inquietudine.
‘Krigssang Sorgmarsch’ continua l’atmosfera deprimente guarnendo la situazione sonora con l’intrusione di alcuni archi, che poi porteranno alla conclusione del pezzo. Un aurea funerea maledetta che avvolge e non lascia via di scampo a chi ascolta. ‘Ursinne’ riprende l’attacco violento e senza compromessi con voce disperata, tra scream e growl al vetriolo. Una base ritmica sparata a mille e riff chitarristici a formare un muro granitico, per poi fermarsi in alcuni piccoli momenti cadenzati, per permettere all’ascoltatore di riprendersi leggermente. Una cosa che non rende pesante e monotono l’ascolto.
Ma verso la seconda metà del pezzo si rimane saldi a momenti più lenti davvero di pregevole fattura. ‘Vanvett’ è una vera bastonata, nascosta inizialmente da tempistiche un pò trattenute, ma parte poco dopo con un attacco senza fronzoli. E ci ritroviamo su alcuni stacchi e una parte chitarristica pseudo modernistica, se vogliamo, che cambia aria per qualche istante, ma lasciando sempre quel gusto sinistro e malvagio.
Le parti tirate sono, come sempre, accompagnate da chitarre ben intrecciate e fredde. Come una serie di aghi ghiacciati lanciati addosso senza alcuna pietà. Ad incrociarsi ci sono anche le voci, in una maniera quasi perfetta.
A concludere questo cd nero come la pece troviamo l’oscurissima title-track ‘Svartnar’, che propone un cadenzamento degno dei migliori momenti pessimistici e marci. Riff che si ripetono ossessivamente ed una voce di fondo pulita ma macabra. A circa metà pezzo la musica rimane invariata, seppur con qualche stacchetto e la voce che si fa più presente, in modo sgraziato ma affascinante. Se si preferisce potremmo paragonare il pezzo alla marcia funebre che porta alla fine del viaggio appena concluso.
La produzione è scarna, ma rende al meglio la fruibilità del prodotto. Ovviamente è inteso che se amate certe sonorità black appena descritte dovrete procurarvi senza alcun indugio questo lavoro…..
A cura di Francesco ChiodoMetallico
Band: Rimthurs
Titolo: Svartnar
Anno: 2010
Etichetta: Archaic Sound
Genere: Black Metal/Funeral doom
Nazione: Svezia
Titletrack:
1- Styggelse
2- Ljusskygg
3- Underjord
4- I Jammer Och Klagan
5- Krigssang/Sorgmarsch
6- Ursinne
7- Vanvett
8- Svartnar
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.