STESSO SPORCO SANGUE – Passività Urbana
“Passività Urbana”, di fatto, è ancora un passo indietro rispetto a quel tipo di produzioni, e sembra volersi richiamare alla tradizione di hardcore italiano alienato ed incazzato dei primi anni ottanta, riprendendo sia l’orrore dei testi alla Nerorgasmo che le ritmiche convulse di Indigesti, Negazione della prima ora ed Arturo.
Il risultato che i palermitani riescono a realizzare risulta decisamente di livello: accattivante, cattivo al punto giusto e perennemente avvelenato. Le tematiche sono incentrate primariamente su tematiche sociali e personali, e risentono di una voglia di ribellione feroce che evoca direttamente i dischi di culto del passato, per i quali la scena italiana si è sempre mostrata non certo inferiore a nessuno.
Brani al fulmicotone come “C’è del Marcio in Vaticano” e “Cemento e Manganelli”, del resto, mostrano un’identità della band tanto forte quanto inequivocabile. “Il Teatro dei Forti Bagliori”, che evoca l’abuso di droghe ricalcando la struttura di un brano che ribatezzeremmo volentieri hyperfastharcore (cit. Arturo), forma un trittico perfetto assieme “Vittime e Carnefici” e “Sogni Infranti” – uno dei pezzi migliori del CD – caratterizzato quest’ultimo da un riff violento ed accattivante, tipicamente ottantiano ed incentrato sulla critica agli aspetti più spersonalizzanti della modernità (“non voglio stare qui / voglio correre lontano … coi vostri schemi / ed i vostri inutili bisogni / state riuscendo ad annientare i miei sogni“).
Per quanto il songwriting non sia sempre originalissimo – ed il genere di per sè sappiamo come riesca ad imporre determinati stilemi – “Passività Urbana” è un buon disco hardcore della cara vecchia scuola, anche perchè tiene ben presente la lezione del passato, la ricostruisce in modo parzialmente originale e si richiama alla storia di un genere, l’hardcore senza compromessi, troppo spesso bistrattato dagli ascoltatori.
Band: Stesso Sporco Sangue
Tracklist:
1- Passività Urbana
2- Esclusi
3- Sogni infranti
4- LAV
5- Il Teatro dei Forti Bagliori
6- Vittime e Carnefici
7- C’è del marcio in Vaticano
8- La Conca D’oro
9- Quante Volte
10- Cemento e Manganelli
Simone Ragona – voce
Leonardo Botta – Chitarra
Claudio Zappavigna – Chitarra
Alessio Lago – Basso
Matteo Sòllima – Batteria.
Registrato da:
Simone Ragona, Claudio Zappavigna, Davide Terranova e Scopetta
Ingegnere per passione, consulente per necessità, insegno informatica. Secondo capo-redattore e supporto tecnico di SDM.