WE STAND 4 WILLY – Rough South
I We Stand 4 Willy, brevemente W.S.4.W., sono una band di origine irpina nata da un’ idea del chitarrista Pascal Lemos, composta da elementi con già una solida esperienza live alle spalle, e giunti con questa prova al secondo capitolo della propria esperienza discografica. A due anni di distanza dall’omonimo EP di debutto, ecco dunque ‘Rough South’, lavoro dove la band abbandona le sonorità tipicamente metal rinvenute agli esordi, in favore di una decisa e marcata evoluzione nei territori del Groove-Metal, Nu-Metal ed Hardcore: un distillato di inquietudine, malessere e denuncia sociale – accentuato anche dall’uso di vari inserti audio – che si snoda attraverso 7 tracce, tutte d’impatto monolitico, senza spazio per estetismi di sorta.
Si preme il tasto “play” e si capisce da subito ciò che ci aspetta: dopo una breve clip che descrive i momenti immediatamente precedenti ad un’ iniezione di eroina, ‘The Breath of My Disease’ arriva diretta in volto come un autotreno, con i suoi riff pesanti, i mid-tempo e cambi repentini di ritmo, lasciando quasi intontiti per la furia che rilascia, e candidandosi da subito ad essere una top-track. Si prosegue con ‘Ignorance is my Philosophy’, un condensato di hardcore e crossover e che dà vita ad un climax ascendente vertiginoso, graffiato da passaggi che ricordano i Sepultura di “Roorback”, e successivamente ‘That’s Life in The Moshpit, Bitch!’, dove su linee di derivazione Primus si ricamano sonorità dure molto affini agli Slipknot della maturità, quelli di “The Subliminal Verses”.
Alla quarta traccia si giunge già quasi sfiniti dalla sassaiola in cui si è incorsi, ma non c’è tregua: ’10th of July’ è un’ ennesima vagonata nu-metal, che non concede rilassatezze di sorta. Ecco poi ‘A. D. H. D.’, dove un imponente riff di matrice thrash si incrocia a sonorità groove-metal, con anche contaminazioni di stampo Deftones. Siamo quindi alla doppietta di chiusura, ‘Scheisse n°5’ e ‘No Vacancy’, e se ci si attendeva che, man mano, la furia andasse un po’ scemando, i due pezzi in questione smentiscono nettamente l’ ipotesi: la prima è un colpo al fianco a spezzare il fiato, la seconda, invece è il gancio del definitivo knock-out, con una clip dove estratti di Tg si sovrappongono a racconti di ordinaria angoscia esistenziale e disagio, incorniciati da possenti colpi di hardcore e crossover nel solco dei primissimi System Of a Down. Arriviamo al termine con la netta sensazione di aver ascoltato qualcosa di vivo, che lascia segni sotto pelle, ed un mantra nella testa che ripete ossessivamente “strange, strange, strange”.
Cosa si può dire dunque, in definitiva, di ‘Rough South’? E’ un lavoro senza schermi o leziosità, netto e pulsante, contraddistinto da una miscela dura e particolarissima di generi e tendenze, nelle quali si raccontano le storie mai banali o buoniste degli sconfitti, dei “Willy” (il coyote) di tutti i giorni. Per gli amanti del groove-metal, hardcore, crossover, non è consigliato, di più: raccomandato.
a cura di Francesco Celeste Farro
- Band: We Stand 4 Willy
- Titolo: Rough South
- Anno: 2013
- Genere: Crossover/Nu/Metalcore/Groove
- Etichetta: Nessuna
- Nazione: Italia
Tracklist:
- The Breath of My Disease
- Ignorance is My Philosophy
- That’s Life in The Moshpit, Bitch!
- 10th of July
- A.D.H.D. (Authorized Disassembly of Human Dignity)
- Scheisse n°5
- No Vacancy
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