2Days Prog+1 2024: la seconda serata con ARTHUR BROWN e altri
Dopo la prima (foto Qui!), eccoci alla seconda delle tre serate del 2Days Prog+1 Festival, giunto quest’anno alla sedicesima edizione, in quel di Revislate, frazione di Veruno (NO). La data del 7 settembre ha visto headliner il leggendario singer britannico Arthur Brown, preceduto dai connazionali The Enid, i norvegesi Wobbler e, in apertura, gli italiani Odessa.
In ordine di apparizione…
Gli Odessa, nati nel 1998 per mano di Lorenzo Giovagnoli (voce e tastiere), sin da subito furono acclamati con l’esordio ‘Stazione Getsemani’ dell’anno successivo. Dopo intense attività live la band si fermò (discograficamente) una decade prima di dare un seguito al disco con ‘The Final Day – Il giorno del giudizio’, nuovamente accolto positivamente, per poi attendere ancora un altro lungo periodo prima dell’uscita di ‘L’Alba della Civiltà’, nel 2022. Con le loro qualità ed attitudine, gli Odessa hanno saputo tener come si deve il palco di Veruno.
Formatisi nel 1999 a Hønefoss (località norvegese della contea di Buskerud) e nutrendo un ardente desiderio di creare – o forse ricreare – alcune delle espressioni musicali dei primi anni ’70, i Wobbler sono cresciuti fino a diventare uno dei gruppi leader del panorama melodic progressive rock norvegese con un ottimo seguito. L’utilizzo di strumenti vintage e moderni contestuale, consente alla band di comporre e suonare musica dai diversi sapori, avventurosa ed enigmatica, con i riff di chitarra che mutano facilmente trasformandosi a volte in melodie struggenti. Con l’uscita del terzo album ‘Dwellers of the Deep’ nel 2020, i Wobbler hanno consolidato il loro status come uno dei gruppi rock progressivi più interessanti e diversificati di oggi. Più all’avanguardia rispetto ai loro lavori precedenti, anche questo album ha ottenuto recensioni entusiastiche, oltre che approvazione dal pubblico del 2Days Prog+1 Festival 2024.
I londinesi The Enid si muovono attorno al tastierista e fondatore Robert John Godfrey dal 1973. In una combinazione musicale trascinante, la band combina vasti movimenti classicamente orchestrali e musica rock completamente ben scritta e romantica. The Enid sono probabilmente il top della tradizione sinfonica, fondendo con maestria e successo il rock con la potenza, la dinamica e la scala della musica classica sinfonica. I lustri di lavoro creativo li distinguono da tutto ciò che si definisce progressive, e qui a Veruno ne hanno dato un’eccellente prova live, ancora una volta.
Arthur Brown, alla veneranda età di 82 anni, è sinonimo del suo successo del 1968 ‘Fire’, della formazione Crazy World e del suono dell’Hammond che lo ha generato. Tuttavia, il loro album ‘God of Hellfire’ si “esaurì” rapidamente e, nel 1970, tornò con un nuovo progetto: il freak-show del prog-festival Kingdom Come, seguito da una variegata carriera da solista. Meglio conosciuto per le sue appariscenti performance teatrali e la sua voce operistica potente e di ampio respiro, Arthur Brown ha avuto una grande influenza su una vasta gamma di musicisti; grazie anche al suo personaggio ed ai suoi concetti selvaggi. È considerato un pioniere dello shock rock e del rock progressivo, ed artista influente sulla musica heavy metal. Arthur non mostra segni di cedimento e continua a registrare e pubblicare musica di grande ispirazione, inclusa la sua uscita più recente ‘Long, Long Road’ del 2022 e il lancio del suo nuovo spettacolo multimediale ‘A Human Perspective’. Perdersi la sua performance qui al 2Days Prog+1 sarebbe stato un enorme peccato!
Le foto della prima serata del 2Days Prog+1 Festival 2024 con Anneke Van Giersbergen e altri le trovate a Questo link!
A cura di Pino Panetta