La formula segreta dei maledetti tormentoni estivi

La formula segreta dei maledetti tormentoni estivi

L’estate per i veri rocker è una stagione quasi da incubo. La ragione? Ve la sveliamo subito! In un modo o nell’altro, infatti, si rischia che uno dei maledetti tormentoni estivi pop, latino americani o rap gli entrino in testa senza volerlo, e ci rimangano a volte anche fino alle fine dell’anno.

Qualche tempo fa si è parlato dell’esistenza di un vero e proprio algoritmo per creare la hit perfetta per scalare le classifiche dei singoli (HitWizard), ma c’è davvero una formula segreta per i maledetti tormentoni estivi? A cercare di rispondere a questa domanda ci ha provato Betway, azienda leader nel campo dei casinò online, che ha realizzato un interessante articolo di approfondimento con infografica interattiva da studiare con attenzione.

Quello che emerge infatti è che se pur le canzoni di maggior successo siano quasi sempre le stesse (tra le più gettonate ci sono Happy di Pharrell Williams e Despacito di Luis Fonsi e Daddy Yankee), ogni paese ha le sue specificità peculiari. Ad esempio in italia il singolo in testa per più settimane consecutive è stato Waka Waka di Shakira al numero 1 per sedici settimane consecutive, mentre in Danimarca, tra i tanti esempi estrapolabili dalla competissima infografica, il record è di Ed Sheenan: Shape of You ha dominato la chart dei singoli per quindici settimane consecutive.

Estrapolando dunque i dati dei venti singoli di maggior successo, si scopre dunque che per ogni nazione esiste davvero una formula per ottenere il successo con più facilità. Nel nostro paese (dove soltanto i connazionali Marco Mengoni, l’ex duo Fedez & J-Ax ed il famigerato Pulcino Pio sono presenti nella top 20) ad esempio la chiave melodica preferibile è quella di fa maggiore, il tempo deve essere di 118 battiti al minuto (BPM se vi piacciono gli acronimi), 71 su 100 è la quantità giusta di “energia” da mettere nella canzone, mentre la “ballabilità” deve oscillare intorno a 66 – sempre su una scala che va da zero a cento.

Basta dunque seguire questa formula per realizzare un diabolico tormentone estivo pronto ad entrarci in testa senza volerlo? Ovviamente no, questo è soltanto il punto di partenza a cui poi i compositori devono poi aggiungere una melodia semplice da ricordare, un testo con un ritornello facile da memorizzare e tutti quei trucchi per equilibrare un arrangiamento ad hoc soprattutto per le radio.

L’articolo propone comunque altre curiosità, in particolare nel notare le differenze fra i vari paesi. Scopriamo così ad esempio che Messico e Giappone sono le nazioni che preferiscono il numero maggiori di battiti al minuto, mentre vanno per la maggiore i ritmi compassati in Portogallo, Spagna e Regno Unito.

Se si vuole creare una hit di successo in Canada, Francia e Nuova Zelanda, la canzone dovrà avere un elevato tasso di ballabilità mentre giapponesi, brasiliani e svedesi preferiscono un livello numericamente più basso in questo parametro.

Ed in tutto questo il rock entra anche per caso nelle classifiche? Ovviamente no! Ma non smetteremo comunque mai di urlare come faceva Joan Jett & The Blackhearts “I Love Rock’n’Roll“!