Jann Wenner (Rolling Stone) nella bufera e fuori dalla Rock & Roll Hall of Fame Foundation

Jann Wenner (Rolling Stone) nella bufera e fuori dalla Rock & Roll Hall of Fame Foundation

Jann Wenner, fondatore nella nota rivista Rolling Stone, è finito in una bufera da lui stesso creata, che gli ha comportato anche l’espulsione dal consiglio di amministrazione della celebre Rock & Roll Hall of Fame Foundation (di cui è tra i co-fondatori, peraltro). Il giornalista è stato accusato di razzismo e misoginia.

Tutto è iniziato durante una recente intervista raccolta per il quotidiano New York Times in occasione del suo nuovo libro ‘The Masters’, una raccolta delle sue migliori interviste ad artisti del calibro di John Lennon, Mick Jagger, Bruce Springsteen e altri.

Rispondendo alla domanda del giornalista su come mai non ci fossero né aristi di colore né artiste donne nel volume, Wenner ha affermato che <<per quanto riguarda le donne, anche se siano capaci di articolare un discorso, non erano abbastanza a livello intellettuale>>. Sul resto, invece, Jann ha detto: <<Ho intervistato filosofi del rock. Gli artisti neri? Stevie Wonder è un genio ma non si può usare una parola ampia come “maestro”… Marvin Gaye o Curtis Mayfield? Voglio dire, non si esprimevano a quel livello, guardate di cosa stava scrivendo Pete Townshend, o cosa ha scritto Jagger, o qualcun altro di loro…>>

Inoltre, è stata palesata una “usanza” un po’ obsoleta da parte di Jann Wenner, vale a dire l’aver affermato di aver permesso ad alcuni artisti di modificare le interviste prima della pubblicazione, tra questi anche John Lennon.

Catapultato in una bufera mediatica, Wenner è stato immediatamente espulso, come detto in apertura, dalla Rock & Roll Hall of Fame Foundation.

Trovandosi letteralmente con le spalle al muro, Jann Wenner ha diffuso un comunicato di scuse e delucidazioni tramite il The Hollywood Reporter; che riporta: <<The Masters è una raccolta di interviste che ho fatto nel corso degli anni, che mi è sembrata rappresentare al meglio l’impatto del rock’n’roll sul mio mondo. Non era dunque destinata a rappresentare l’intera musica e i suoi diversi e importanti creatori. Non riflettono il mio apprezzamento e la mia ammirazione per una miriade di artisti iconici che hanno cambiato e cambiano il mondo, la cui musica e le cui idee venero e celebrerò e promuoverò finché vivrò. Capisco perfettamente la natura incendiaria delle parole da me pronunciate e scelte male e mi scuso profondamente, e ne accetto le conseguenze>>