IRONWILL: le foto del release party di ‘Breakout’ e intervista al fondatore Salvo Dell’Arte

IRONWILL: le foto del release party di ‘Breakout’ e intervista al fondatore Salvo Dell’Arte

La sera dello scorso 15 Aprile al Peocio di Torino un grande ritorno alla musica live con gli Ironwill, band torinese che ha presentato al pubblico l’ultimo album ‘Breakout’.

Un’ottima partecipazione di pubblico che ha accompagnato i testi profondi ed attenti delle canzoni, con sonorità ricercate tra hard rock e metal. Con l’occasione, il nostro Pino Panetta ha immortalato la performance degli Ironwill e intervistato il chitarrista e fondatore della band, Salvo Dell’Arte (aka Ironwill, già nei NIB ed ex Feary Tales).

Ecco gli scatti della serata e la chiacchierata con l’artista…

 

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Intervista con Salvo Dell’Arte (Ironwill)
[a cura di Pino Panetta]

Ciao Salvo, è uscito da poco il vostro secondo album “Breakout”, cosa devono aspettarsi i tuoi fan da questo tuo lavoro?

Ciao Pino, grazie dell’opportunità datami di potere parlare del prodotto della mia anima.
Breakout è il secondo CD di Ironwill e si inserisce nel percorso della band che oramai definisco Psychological Rock in base alle tematiche affrontate nelle canzoni. Mentre il primo CD The Jonathan’s Journey è un concept album contro il bullismo, dove il protagonista Jonathan ripercorre, canzone per canzone, il percorso amaro del bullismo fino alla sua rinascita da adulto, Breakout è improntato sul tema dell’evoluzione dell’anima sotto diversi punti di vista.

Dal punto di vista dei contenuti quindi rimango fedele al mio obbiettivo di scrivere di situazioni reali e particolari che possono stare a cuore e coinvolgere chi volesse leggere i testi e, magari, trovare spunti di riflessione che possano essere di aiuto, anche solo per una frazione di secondo. Dal punto di vista musicale, rispetto al primo lavoro, mi sono divertito a non focalizzarmi sul puro heavy metal ed ho lasciato spazio alla mia libertà di espressione inserendo alcuni frangenti di stili musicali diversi che nascevano spontaneamente oppure erano, per me, più consoni all’argomento affrontato nella canzone. Quindi ho inserito qualche atmosfera funky, blues e altro.

Il tuo nuovo album è particolare e molto bello. Tocca argomenti molto attuali che denotano sensibilità e attenzione a certe problematiche. C’è un brano o più brani di questo album a cui sei particolarmente legato, e perchè?

Beh domandona difficile… siccome tutte le canzoni nascono da mie esperienze personali posso dire che tutte riflettono le sfaccettature del mio IO e quindi non ho preferenze. Vedi, per me scrivere è come fare una seduta dallo psicologo (o forse psichiatra!); autoanalisi dove metto a nudo le mie debolezze e i miei errori, cerco di capirne il significato per restituire alla mia vita il prodotto evoluto da quell’esperienza. Insomma: mi parlo da solo. Se non scrivessi canzoni sarei in cura e spenderei un sacco di soldi.
Breakout vuol dire risveglio, ma anche Riflessione. Il verbo Riflettere lo puoi utilizzare per indicare l’azione del pensiero (il flusso di energia interiore) ma anche l’azione di rispecchiarsi (che è sempre un flusso di energia interiore) e quindi Riflettere è sinonimo di Risveglio. La musica, soprattutto il rock, ha sempre avuto il dono di risvegliare le anime più sensibili e recettizie.

In che modo Salvo Dell’Arte crea le proprie canzoni?

Distinguendo tra la parte musicale e quella letteraria: non ti so dire se nasca prima l’una o l’altra perché dipende da song a song.
La parte musicale si presenta sempre in momenti di improvvisazione che si formano quando studio o suono e mi lascio andare nell’attimo vissuto: quando sento qualcosa che mi piace cerco di rifarlo subito e di registrarlo col cellulare perché purtroppo non ho altra tecnologia a disposizione. Da quella idea embrionale poi provo a legare altri momenti di scrittura fino a giungere alla parte musicale finita.
I testi invece nascono dalle mie riflessioni, dai miei dolori, dai miei errori e dai miei incubi. Spesso si insinuano nel primo sonno e allora devo svegliarmi per scriverli o annotarli sul registratore del cellulare (vedi che il cellulare è sempre utile) altrimenti come ombre si dileguano al mattino. Altri, come ad esempio Sad Night, sono proprio fotogrammi di sogni che, in fondo, non sono altro che il “riflesso” puro del nostro pensiero fino al “risveglio”.

La tua ispirazione è sempre guidata da qualcosa di esterno o nasce dal profondo dei tuoi pensieri?

Guarda tutto inizia del mio profondo perché l’unica cosa che so di sapere scrivere bene è proprio ciò che provo in prima persona; però ho constatato, nel mio piccolo ovviamente, quante persone si riflettono nelle medesime tematiche e abbiano avuto percorsi simili o tratti di esperienze analoghe. Questo è capitato anche con concept album sul bullismo The Jonathan’s Journey a dimostrazione di come la piaga del bullismo sia sempre presente, dilagante e infima soprattutto con l’avvento delle nuove tecnologie.
Quindi la mia ispirazione nasce dal mio profondo che poi è il profondo di molti di noi. Ironwill è Psychological Rock proprio per questo. Gli ascoltatori della musica rock possiedono un particolare grado di sensibilità: io credo che tanto maggiore sia la sensibilità dell’anima tanto più facile sia cercare di immergersi nel rock per trovare le energie giuste che risintonizzano l’anima.

La canzone ‘True Or Not’ è fantastica (sotto trovate il video, ndA). Come è nata l’idea?

True or Not è proprio l’esempio di come ho accettato sonorità non prettamente metal. Qui è nato prima il concetto letterario e poi ho immaginato quale armonia e suono si potesse adattare a quel significato. È nata così una sorta di ballad con chitarra che forse al mio orecchio acustica e l’elettrica quasi Pinkfloydiana; ho cercato suoni puliti che più erano nel significato che cercavo di esprimere. Le voci di Sherrie e Jareth sono perfette con i loro intrecci melodici e di sonorità: mi danno il senso della sospensione e della pace che scorre tra le parole. Calvin ha dato al suo basso un tocco molto avvolgente e il drumming di Carlos ha sostenuto perfettamente l’idea della sospensione.
Dal punto di vista dei contenuti, è la summa del percorso di vita; un’analisi del cammino percorso rivisto da una visuale aerea come se il mio SÉ fosse sospeso in aria. Infatti, il video è stato interamente impregnato sul concetto del volo e girato solo con i droni con scelte assolutamente originali e di alto ingegno del nostro regista Fabrizio Luzzo, un grande per gli audiovisivi.

Progetti per il prossimo futuro, prossimi eventi live?

In questo periodo abbiamo finalmente ripreso l’attività live, sospesa come tutto il resto durante la pandemia. Dal primo live abbiamo già avuto la prova di un intenso feeling fra di noi; il bello di avere compagni di viaggio sensibili e maturi (Calvin Duke al basso, Carlos Cantatore alla batteria, Sherrie e Jareth vocals) mi permette di interagire con loro con positività e bellezza, e soprattutto con la certezza che, con la loro interpretazione, riescono a esprimere perfettamente i colori che io vorrei che le canzoni avessero se fossero fotografie. Abbiamo fatto registrato versioni totalmente nuove di tre canzoni di Breakout che stanno uscendo con l’indicazione 2.0: As Fast as RnR 2.0, True or Not 2.0 e Sad Night 2.0.

Stiamo finendo il video di As fast as RnR 2.0 e sto lavorando col regista Fabrizio Luzzo alla realizzazione del video di Sad Night 2.0. Inoltre, siamo tornati in studio di registrazione per il terzo lavoro con una chicca a sorpresa che nasce da un’idea che ho da tantissimi anni di potere suonare una certa canzone riarrangiandola; l’ostacolo nel passato era dato dal fatto che per il cantato è una song molto complicata, ma adesso con Sherrie e Jareth posso finalmente coronare questo sogno. Aspettati una bella sorpresa nelle prossime settimane.

Vuoi lasciare un messaggio per i lettori di Suoni Distorti Magazine?

In un periodo storico come questo vorrei che ognuno di noi si imbevesse di musica per trovare l’armonia umana che sta scomparendo risucchiata dal vortice dell’odio e dell’invidia. Gli ascoltatori del rock possono essere alfieri di rinascita e di messaggi di evoluzione come è già stato dimostrato in passato; quindi, solleviamo le nostre vibrazioni per rendere questo mondo un mondo di vero rock. Grazie di cuore

Grazie e a presto

Gli Ironwill sono:
Salvo Dell’Arte (chitarre)
Sherrie Anne Grieve (voce femminile)
Fabio Ramello (voce maschile)
Calvin Fabio Duke (basso)
Carlos Cantatore (batteria)