Intervista con Ossian D’Ambrosio (Opera IX)

1422016580mzdIn seguito alla pubblicazione di ‘Back To Sepulcro’ (già da noi recensito) degli Opera IX, ho avuto il piacere di intervistare il fondatore della band, Ossian D’Ambrosio.

Ciao Ossian, ben ritrovato su Suoni Distorti Magazine e grazie per aver accettato questa intervista.

Grazie a te per l’interesse.

‘Back to Sepulcro’ rappresenta un grande e attesissimo ritorno degli Opera IX. Come tu stesso hai detto “un ritorno alla loro vera essenza esoterica dei primi anni senza nessun compromesso”. Dunque, torniamo a quei primi anni, alla formazione e a significato del moniker.

Opera IX è un nome composto, se analizzi la parola “Opera” viene utilizzata in molte lingue avendo lo stesso significato, italiano, inglese, francese e per me significa la creazione, la materializzazione di un pensiero artistico, ciò che vive nella dimensione astratta viene poi, magicamente attraverso l’arte, portato sul piano esistenziale della materia.

Poi abbiamo il numero IX (nove e non nona) che è tre volte tre la perfezione esoterica, nella cabala il nove simboleggia la reincarnazione e la generazione, è un numero di confine in quanto esso è l’ultimo dei numeri essenziali che rappresentano un cammino evolutivo… oltre il nove il mistero. Se penso che ormai sono trascorsi più di venticinque anni da quando ho generato la band non possiamo dire che il potere magico del numero non abbia dato la sua influenza.

Sono perfettamente d’accordo. Il fascino di un songwriting mistico ed esoterico che, in realtà, pochi conoscono a fondo. Qual è il fulcro di tutto ciò?

Il mio interesse per la Stregoneria e tutte quelle filosofie che risiedono nella parte oscura dell’uomo, cioè nascoste ai più.

Concept delicati, ma che sono stati adattati alla vostra musica sempre con grande abilità. Come è nata la tua passione per questo tipo di argomenti?

Sin da bambino ho compreso che l’occulto sarebbe stato un argomento base e molto influente nella mia vita. Ho avuto esperienze familiari molto particolari che mi hanno indotto poi ad approfondire e a toccare studi in discipline esoteriche che hanno poi in seguito illuminato la mia vita stessa.

Poi dopo le iniziazioni verticali, anche i luoghi che ho visitato nei miei viaggi, diciamo, mi hanno ispirato, ogni luogo emana un’energia che viene poi metabolizzata e trasformata in visioni, suoni, forme… arte in pratica.

Infatti, pian piano, sei diventato un esperto di esoterismo e occulto. Come è necessario approcciarsi correttamente ad argomenti tanto delicati quanto discussi?

Come qualsiasi altra disciplina accademica, con molta costanza e serietà.

Tornando alla band. Una line up tutta rinnovata: quanto e come ha influenzato questo cambio?

Nel corso della vita è normale che gli eventi mutino, nulla è eterno, anche io un giorno morirò. A parte questa visione apocalittica circa due anni fa ho ripensato molto alla band ed alla sua vera essenza e per questo ho sentito desiderio di ritornare alle origini, sia per l’uso di una voce estrema femminile che per un certo tipo di sonorità e questo ha causato anche il cambio, o meglio, il rinnovo della formazione.

Opera IX cover artSenza nulla togliere alla strepitosa voce di Cadaveria (che già intervistammo), ma Abigail è particolarmente adatta per questo mood. Riadattare alcuni brani anche per le sue linee vocali è stato molto apprezzato. Come ricordi il suo ingresso negli Opera IX?

Sono felice della tua constatazione in quanto si aggiunge ad un coro unanime di molti altri critici e recensori. L’ingresso di Abigail è stato coadiuvato dal consiglio di alcuni amici del mondo del metal estremo che mi hanno consigliato di cercare una voce, diciamo, anonima più che un nome già conosciuto, comunque sia è stata l’unica persona che si è presentato all’audizione solamente tre giorni dopo aver ricevuto il materiale da preparare… ho avuto personaggi che hanno impiegato anche mesi prima di presentarsi.

Gli inediti “Consacration” e “The Cross” sembrano preannunciare un vero e proprio nuovo capitolo. Hanno una storia particolare da raccontare?

Ritorniamo su temi legati alla stregoneria pratica e rituale e ‘Consacration’ non è solamente un brano ma un vero e proprio intento di iniziazione al nuovo capitolo degli Opera IX e ‘The Cross’ è la prima parte di una cerimonia chiamata “Croce cabalistica” che ogni magistra esegue ad inizio di giornata, quindi tutto si riflette come miglior auspicio ai prossimi tempi della band.

Davvero interessante. Ma se tu dovessi descrivere gli Opera IX in tre aggettivi, quali sceglieresti

Lunari, cerimoniali, stregoneschi.

Progetti futuri?

In primis continuare la promozione di ‘Back to Sepulcro’ con eventi live, sviluppare un video clip e lavorare alla stesura del prossimo album.

Un messaggio per i fan degli Opera IX?

Noi siamo lupi nel sacro bosco della vita e voi danzate con noi nella Tregenda della nostra Opera, grazie per il vero e continuo supporto, siamo più vivi che mai.

Bene Ossian, ti ringrazio ancora per la tua disponibilità con i migliori auguri per il futuro.

Grazie a te per lo spazio che mi hai concesso ed il tempo che hai dedicato agli Opera IX, seguiteci sui nostri canali www.operaix.it oppure tutte le news su facebook.com/OfficialoperaIX

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Intervista a cura di Benedetta Kakko Delli Quadri