Intervista esclusiva ai MaterDea (la parola a Simon Papa e Marco Strega)

Oggi ho il piacere di proporvi un’intervista esclusiva ai MaterDea, che siamo riusciti a contattare direttamente al telefono la sera stessa dopo l’annuncio (riportato qui) della nuova line-up e del nuovo album in acustico che uscirà il 21 Dicembre prossimo. Di seguito vi riporto il sunto di una gradevolissima chiacchierata con la vocalist Simon Papa ed il chitarrista Marco Strega, due persone che si son dimostrate piene di passione, gioviali e davvero simpaticissimi.

Ciao Simon, ciao Marco, innanzi tutto vi ringrazio per la disponibilità. E’ un piacere poter chiacchierare con voi telefonicamente.

Grazie a te, è un grande piacere!

Inizierei subito con la domanda inerente il vostro tema caldo… Avete annunciato da poco la nuova line-up, ci presentate i nuovi membri e come sia caduta proprio su di loro la scelta? Chi sono i nuovi MaterDea?

Simon: I MaterDea di oggi sono – oltre me e Marco già presenti – Morgan De Virgilis al basso che ha fatto un grande ritorno essendo il nostro bassista storico, Carlos Cantatore il nuovo batterista (noto ai più per la sua presenza in line-up negli Annihilator, nel 2010 – ndr), al violoncello Chiara Manueddu, le due nuove violiniste quali Camilla D’Onofrio e Giulia Subba – giovanissime di soli 22 anni.
Li abbiamo conosciuti tramite conoscenza in comune e, già, avevano suonato con noi in un paio di occasioni dal vivo, come sostituti temporanei, bravissimi musicisti e grandi persone, per cui al momento di rinnovare la formazione la scelta su di loro è venuta del tutto naturale.

In contemporanea all’annuncio della nuova line-up avete anche annunciato il nuovo e quarto album, che sarà un disco in acustico, intitolato ‘The Goddess’ Chants’. Come da voi comunicato conterrà i brani più amati dai vostri fans proposti senza strumentazione in elettrico. Come mai questa scelta e cosa vuol rappresentare questo nuovo album per i MaterDea?

Marco Strega
Marco Strega

Marco: In realtà questa idea dell’album in acustico è da un po’ di tempo che volevamo farla, principalmente perchè, fortunatamente, i MaterDea sono seguiti non solo dai metallari ma anche dalle famiglie. Abbiamo quindi avuto qualche richiesta di fare qualcosa di più “tranquillo” perchè non a tutti piace il metal – per cui, visto che i nostri pezzi si adattano molto bene, per via delle melodie e dei brani in generale che sono orecchiabili, si sono adattati benissimo nella nuova veste acustica.

Io non essendo né un chitarrista acustico né classico abbiamo anche un po’ sfidato la sorte, non sapevamo in realtà come sarebbe uscito fuori il tutto (ride, ndr). Ci siamo avvalsi esclusivamente di chitarra classica ed acustica ed il bouzouki irlandese, oltre al violoncello ad arco e delle percussioni totalmente in acustico.
Sai bene che i brani metal, soprattutto quelli più sparati, richiedono un certo impegno per esser ben riproposti in acustico, soprattutto per quanto riguarda l’arrangiamento. Però devo dirti che è uno dei lavori che mi è piaciuto di più fare perchè abbiamo sfidato noi stessi e poi abbiamo sfidato il nostro studio di registrazione che è sempre stato abituato a lavorar su roba dura, quindi non sapevo come sarebbe venuto fuori il lavoro. Alla fine quello che ne è uscito secondo me è un buon lavoro.

Simon: Poi c’è una nota di copertina della cantante che dice “finalmente ascolterete anche me dal vivo (risate generali, ndr)

Marco: Noi in elettrico suoniamo più pesanti e Simon ha una voce molto leggera, per cui… (ride, ndr)

Si ha una voce, a parer mio, molto soave ed avvolgente.

Marco: Tra l’altro credo che questo sia anche una delle caratteristiche della band. Perchè solitamente in questo genere di metal con cantato femminile viene sempre accostato un canto prettamente lirico, invece la voce di Simon ha dato una svolta differenziandoci, essendo molto leggera.

Cos’è cambiato nei MaterDea dal disco d’esordio ‘Below the Mists, Above the Brambles’ del 2009 ad oggi, a parte la crescita musicale che chi vi ascolta ha già notato? Mi spiego meglio, cosa è cambiato come punto di vista nella musica e come persone ad oggi con l’ultimo album ‘A Rose For Egeria’ del 2014?

Marco: Innanzi tutto la struttura armonica dei brani. Il nostro primo album è uscito un po’ per puro caso – nel senso che io e Simon abbiamo iniziato a collaborare insieme per la colonna sonora di un film e poi realizzando delle composizioni è venuto fuori il nostro primo album. Ovviamente, poi necessitavamo di una band per poterci esibire dal vivo, quindi abbiamo reclutato alcuni musicisti. Io sono nell’albito metal da almeno trentanni quindi mi è venuto naturale chiamare personaggi che già conoscevo e che suonavano metal.

La nostra evoluzione da ‘Below the Mists, Above the Brambles’ fino a ‘A Rose For Egeria’ direi che è netta; nel senso che con l’ultimo abbiamo toccato secondo me, per ora, il massimo della nostra composizione artistica. I brani sono più elaborati e ci siamo avvalsi anche di personaggi molto validi a livello strumentale – quindi tutte le parti sinfoniche sono venute fuori in maniera ineccepibile, da Elisabetta Bosio a Elena Crolle che hanno un incipt musicale molto importante.

Il prossimo disco sarà più progressive!

Visto che si parla di album, sempre prendendo spunto dal vostro recente annuncio. Avete comunicato che, attualmente, state anche lavorando nel vostro Domus Janas studio al prossimo album in elettrico che dovrebbe veder luce entro il prossimo inverno.

Simon Papa
Simon Papa

Simon: Esatto. E’ un lavoro che abbiamo messo in cantiere da un po’, stiamo analizzando tutti i particolari andando avanti con molta calma. Dopo aver espresso molto con i passati tre album, vogliamo che il prossimo sia all’altezza degli altri. Andiamo avanti ponderando tutto e Marco, tra l’altro, non vede l’ora di riprendere a sgommare con i volumi (ride ndr). In realtà io adoro il suo ruggito di chitarra e sono felice di tornare a lavorare a un album in elettrico dopo questa esperienza. Stiamo lavorando per tirar fuori un album esclusivo e all’altezza.

Quindi volete superare nuovamente voi stessi?

Simon: Si, stiamo cercando di curare ogni dettaglio, poi si son messi in mezzo vicissitudini come il cambio di line-up che hanno un pochino rallentato i tempi. Ma sicuramente entro la fine dell’anno prossimo vogliamo far uscire il nuovo lavoro e non vediamo l’ora di poterne parlare in maniera più concreta. Per il momento che come punto siamo a circa un terzo del lavoro direi.

Certo. Quindi ancora c’è del lavoro da fare, ma è giusto non darsi fretta… “La gatta frettolosa fa i gattini ciechi”, come si suol dire… Visto che siamo in tema, come avviene la composizione dei brani all’interno dei MaterDea, c’è qualcuno di voi che fa tutto il lavoro o vi dividete ognuno il proprio compito collaborando tutti?

Simon: Abbiamo uno schema, da sempre lo stesso, dove Marco cura la parte armonica e degli arrangiamenti realizzando le giunture del brano; dopo di che io sono libera di “svolazzare” melodicamente su quello che ha costruito scrivendo successivamente i testi. A volte nelle parti melodiche mi inceppo da qualche parte poichè io e Marco siamo due menti estremamente diverse dal punto di vista compositivo e musicale – quindi può capitare che lo chiamo in aiuto per completare la mia idea iniziale. Poi la scrittura dei testi è una delle cose che curo in maniera veramente ossessiva (ride, ndr). Ho letto tanti libri in inglese quindi sono ricca di vocaboli e, soprattutto, non mi piacciono le cose scontate – preferisco qualcosa che racchiude dei significati e ogni tanto ci metto un po’ di me. E’ la cosa che amo di più fare nella vita in assoluto!

Quindi posso permettermi di chiederti qualche piccola anticipazione, se possibile, sui prossimi testi?

Simon: Guarda c’è ne uno, il primo che ho scritto, che è meraviglioso, mi piace molto. Racconta del nostro pianeta, della natura con i suoi moti energetici. La messa in relazione della vita tra quella animale, umana e vegetale. Ha un monito di fondo che riguarda i temi del rispetto della natura e della sostenibilità della vita in questo pianeta. E’ stato un viaggio abbastanza difficile per me, ma alla fine sono molto soddisfatta; spero che, come te, anche chi ci segue possa cercare di appropriarsi di questi racconti che sono un buon 50% di quello che facciamo, visti i contenuti espressi in un certo modo.

Credo che hai sempre espresso molto bene i contenuti, spesso con la tua vena poetica che in un certo senso di contraddistingue.

Simon: Beh grazie, grazie mille. E’ una cosa che mi appartiene tantissimo.

Dunque, avvicinandoci in dirittura d’arrivo, ringraziandovi nuovamente per la disponibilità e la simpatia, vorrei chiedervi di aggiornare i vostri fans. Quali sono i prossimi appuntamenti e cosa dovranno attendersi dai MaterDea?

Marco: Cosa ci sarà da attendersi ora è un po’ difficile dirlo. Siamo in fase di lavorazione e in questi casi ci barrichiamo in studio e pensiamo solo a quello.
Ci saranno sicuramente delle date questa primavera ed estate sia in acustico che in elettrico e poi, il nostro obiettivo primario è pensare all’uscita di questo nuovo album acustico, visto che siamo ai minimi termini, mancando meno di un mese.
E poi tutto sarà dedicato all’album in elettrico, che in tal senso non facciamo uscire nulla dal 2014, anche per via di varie vicissitudini.
Ci teniamo inoltre a ringraziare Suoni Distorti Magazine per averci dato un occhio di riguardo dandoci dello spazio.

Quindi l’appuntamento è al prossimo 21 Dicembre con l’uscita di ‘The Goddess’ Chants’ tramite Midsummer’s Eve…

Marco: Si l’album uscirà anche in digitale tramite CD Baby in tutte le maggiori piattaforme e sarà disponibile anche in formato fisico e in stream.

Perfetto. Allora a questo punto vi abbraccio e grazie mille di nuovo!

Grazie a te, a presto!

materdea

Il nuovo album ‘The Goddes’ Chants’ è possibile pre-ordinarlo dal sito Produzioni Dal Basso, supportando concretamente i MaterDea e, al contempo, procurandovi il disco in diversi bundle, anche con t-shirt. Inoltre, per seguire la band, vi rimandiamo a sito ufficiale e pagina facebook!

Intervista raccolta da Francesco “Chiodometallico” Russo, con la collaborazione di Pino Panetta ed il supporto tecnico di Paky Vaccaro [AudioVideoTel di Cetraro (CS)]