Intervista ai Philm (Quando il blues si fa “Heavy”!)

Intervista ai Philm (Quando il blues si fa “Heavy”!)

Philm bandIl tour europeo dei Philm, la creatura di Dave Lombardo, storico ex-batterista degli Slayer, oltre che batterista dei Fantomas, dei Grip Inc. e una marea di altre collaborazioni, oggi (16 settembre 2015) fa tappa a Calenzano (Firenze) al Cycle Club ed ho avuto una piacevole chiacchierata con il power trio, composto (oltre che da Lombardo) da Gerry Nestler e Pancho Tomaselli, riguardo il loro stile, il loro genere, l’origine, i due album finora prodotti e il prossimo album, ancora in lavorazione.

Ciao ragazzi, bentornati in Italia; inizio rassicurando Dave Lombardo che non farò domande riguardanti gli Slayer, ma inizierò con una domanda sulle origini della band: Come vi siete conosciuti e cosa vi ha spinto a formare questo power trio e con quale idea di genere musicale inizialmente?

Dave: L’idea che avevamo era di un trio. Nel ’95 Gerry è stato a casa mia e aveva questa Les Paul del ’65, una chitarra eccellente, e allora partì la storia; Gerry aveva questo modo particolare di suonare, diverso dai chitarristi metal che in quel periodo suonavano tutti allo stesso modo, capisci?! Io non volevo suonare con un drumset con il doppio pedale, quello che usavo di solito, per lo stile che ha Gerry.

Avevamo un bassista che, però, era sempre impegnato, anche con altri progetti e avevamo perso ogni comunicazione con lui, quindi nel 2010 abbiamo scelto questo ragazzo (Pancho Tomaselli), “Panchito”, e abbiamo deciso di non guardare indietro, ma di guardare avanti.

Provenite tutti da realtà diverse, Gerry Nestler dai Civil Defiance, Pancho Tomaselli dai War e Dave Lombardo da tante collaborazioni, suonando con le rispettive bands generi diversi: come siete riusciti ad amalgamare tutto questo?

Dave: In modo naturale! Perchè venendo da differenti generi musicali è stato più facile comunicare musicalmente e creare. Non è stato difficile, intendo che non c’era qualcuno che dicesse: “Io ho tutte le idee”. No, è stata una cosa collettiva.

Penso siate riusciti ad amalgamare tutto ciò perfettamente in questo progetto e, secondo me, ciò si sente soprattutto in “Harmonic”, che, sempre secondo me, è un capolavoro; però penso che sia stato un po’ sottovalutato questo disco, qual è la vostra opinione?

Dave: L’unica ragione per cui “Harmonic” è stato sottovalutato è dovuta al fatto che le persone vogliono qualcos’altro, vogliono ascoltare metal da me e io non ho dato loro il metal, questa è la ragione. Ma abbiamo avuto buone recensioni da un sacco di riviste aperte a differenti tipi di musica…

Personalmente ho notato qualcosa di diverso tra il primo disco “Harmonic” e “Fire from the evening sun”, cosa è cambiato secondo voi tra il primo e il secondo lavoro in studio?

Gerry: “Fire from the evening sun” introduce un po’ più di blues, si gli elementi blues sicuramente, è un po’ più americano, si è la parola giusta, il blues è più una musica americana, alle persone di pelle bianca piace chiamarlo R&B, risale a Ray Charles, lui faceva questo genere; ciò è più tradizionale in America, lo puoi sentire nelle canzoni.

Pancho: Questo significa che è ancora heavy, un sacco heavy, ma non nel senso di heavy metal, è una musica differente, ma è heavy, non per forza deve essere metal per essere pesante; puoi fare blues, ma farlo heavy, è ancora pesante, può essere più pesante di qualsiasi altra band, infatti ci sono un sacco di frequenze che non trovi in nessun disco heavy metal di oggi: c’è molta cassa, una buona combinazione di basso e cassa tra i riffs di chitarra, è completamente differente.

Gerry: Vorrei aggiungere che le persone sono solite considerare “early” metal i Black Sabbath, ma loro in realtà sono blues.

Pancho: la canzone nostra “Train” è l’esempio perfetto di ciò di cui si sta parlando, è blues, si pensi alla struttura del solo di chitarra.

In alcuni vostri brani si sente l’influenza dei Led Zeppelin, so che John Bonham è uno dei batteristi preferiti da Dave e ho notato nello stile di Gerry qualcosa che ricorda Jimmy Page, quanto hanno influito sul sound dei Philm?

Dave: Forse, ma non intenzionalmente, perché noi siamo dei vecchi fans dei Led Zeppelin da quando eravamo bambini; magari non è così per l’uso del doppio pedale, forse lo è per il kit di batteria composto da quattro pezzi, io penso che lo stile sia differente, però c’è la loro influenza, certo.

Gerry: I Led Zeppelin dominano tutta la scena, qualsiasi cosa introduci c’entrano loro, se fai blues c’è un richiamo ai Led Zeppelin, se parli di qualsiasi area del misticismo… Io ho iniziato a suonare la chitarra seguendo quello stile, dopo ho seguito anche chitarristi come Van Halen, ma solo dopo, all’inizio c’erano solo due tipi di chitarristi per noi: Jimi Hendrix e Jimmi Page… e Toni Iommi, certamente.

Nello scorso tour avete fatto solo una data in Italia, a Romagnano Sesia, in questo nuovo tour europeo invece sono addirittura sei: cosa è cambiato in così poco tempo secondo voi per arrivare a questo risultato?

Dave: È molto interessante…

Gerry: Io penso perché noi siamo un trio e ciò credo colpisca di più, perché i Led Zeppelin erano di base un trio, i Cream erano un trio, Jimi Hendrix Experience erano un trio, anche i Black Sabbath di base, erano tutti formati come un trio. Forse è per questo tipo di elemento, perché siamo un trio.

Pancho: Sarà perché è un tipo di musica differente, abbiamo riportato alla luce certi elementi e abbiamo riportato certi grooves.

Philm Firenze
PHILM live @ Cycle Club (Calenzano, FI) photo by Pinuccio Ordnal

So che state lavorando ad un nuovo album: ci potreste anticipare qualcosa? Sarà più simile ad “Harmonic” o a “Fire from the evening sun”? So che stasera (16 settembre, ricordiamolo) suonerete un brano del disco a cui state lavorando: qual è il titolo della canzone?

Dave: Non lo sappiamo, al punto in cui siamo non lo sappiamo, abbiamo delle idee…

Pancho: Cambiamo spesso tutto quanto, dipende, capisci?! Il nuovo album sarà completamente differente dagli altri due, per ora non sappiamo che sound avrà, ma musicalmente io penso sarà molto diverso dagli altri due. Si, Stasera suoneremo un brano del prossimo album, la canzone più brutale che abbiamo mai fatto, credimi.

Philm: il titolo è “The Chalice”.

Pancho: Pieno di tequila (ridono).

Una domanda per Dave: Parliamo un po’ delle tue collaborazioni e attività: ne hai avute così tante, tra le più varie, dai Testament ai Sepultura (con cui hai registrato un brano nel loro ultimo album) da John Zorn ai Fantomas ai Grip Inc. e molte altre ancora; quale di queste esperienze ti ha esaltato di più ed esprime meglio le tue emozioni?

Dave: Con i Sepultura è capitato solo una volta, solo due-tre ore in un giorno. Penso che bisogna vedere chi scrive la musica in un progetto; in un sacco di gruppi in cui ho suonato prima c’era una sola persona che scriveva la musica. Nei Blade Runner, con John Zorn e Bill Laswell vi è pura espressione musicale, siamo liberi, ma è così anche con i Philm, con cui sento la più produttiva libertà musicale.

Noi creiamo i pezzi collettivamente, come con Zorn e Laswell, spontaneamente, noi abbiamo registrato tutte le improvvisazioni e poi abbiamo cercato di creare qualcosa da queste improvvisazioni; quindi, penso che queste due bands mi esaltano di più ed esprimono meglio le mie emozioni, John Zorn e i Philm. Questo è ciò che sento e che voglio.

Chiudiamo l’intervista con un saluto e un pensiero ai vostri fans italiani, in primis il “Dave Lombardo Official Fan Club”, che è nato in Italia.

Dave: Questo è Dave Lombardo.

Pancho: Questo è Pancho Tomaselli.

Gerry: Questo è Gerry Nestler.

Philm: E noi siamo I Philm.

Dave: Vogliamo ringraziare tutti I fans italiani venuti al nostro concerto e ci stiamo godendo davvero il vostro Paese, il cibo, tutto quanto.

Gerry: Amiamo tutto questo.

Pancho: Grazie mille (detto in italiano, nda)

Dave: Grazie duemila (detto in italiano, nda) (risata)

A cura di Giuseppe “Junior” Fiorino

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