Intervista agli Elvenking

Intervista agli Elvenking

Un nuovo album, un sound rinnovato, una nuova line-up: una nuova “Era” per i nostrani Elvenking che continuano a non deludere portando alta la bandiera tricolore italiana. Intervistati per voi, in esclusiva su Suoni Distorti Magazine.

Ciao ragazzi e benvenuti su Suoni Distorti Magazine.Grazie per aver accettato questa intervista.Come va?

BAND: Ciao a voi e grazie mille per l’opportunità!

Parliamo subito del vostro nuovo album ‘Era’. Il titolo che avete scelto preannuncia un cambiamento, come se si trattasse di una nuova fase vitale. Sbaglio?

AYDAN: Non sbagli affatto. Il titolo del nuovo album sottolinea proprio la nostra volontà di aprire una vera e propria nuova ERA. Guardando al passato e a tutto ciò che abbiamo fatto in questi anni abbiamo analizzato ciò che abbiamo fatto nel corso delle nostra discografia e crediamo sia giunto il momento di fissare una vera e propria identità definitiva per il sound Elvenking. Come band abbiamo sempre avuto il coraggio di suonare ciò che sentivamo, senza guardare a schemi prestabiliti o a ciò che ci era consigliato di fare.

Nel corso dei nostri album abbiamo sperimentato di tutto e di più senza interessarci all’aspetto strettamente commerciale e facendo scelte controcorrente.

Credo sia giunto il momento di fissare un sound definitivo che rappresenti gli Elvenking per ciò che sono. Quando siamo entrati sul mercato, più di 10 anni fa, siamo sempre stati descritti come una band dal suono personale e credo che è ciò che continueremo a proporre da qui in avanti, mescolando le nostre tipiche melodie con il sound folk che ci ha sempre contraddistinto.

A proposito di cambiamenti, avete una nuova line up che sembra già molto consolidata. Jakob e Symhon, come vi trovate e cosa avete provato nel momento in cui vi è stata comunicata la vostra entrata negli Elvenking?
JAKOB: Degli EK avevo sempre apprezzato il loro essere fuori dagli schemi, stilistici e non solo, rispetto alla stragrande maggioranza delle band. Quando i ragazzi mi hanno proposto l’ingresso nella line-up (era il Settembre 2011) è stata una grande soddisfazione e altrettanto è stato quando la prima prova insieme è andata bene.
Ma la vera gratificazione è stata trovare persone che credono sinceramente in ciò che fanno, e cimentarsi nel fondere il mio stile con quello di una band che suona una musica davvero complessa (più di quanto sembri!) e nella quale l’affiatamento è imprescindibile. Quando ricevo domande di questo tipo approfitto sempre per una nota di stima nei confronti del mio predecessore Gorlan, che negli anni ha svolto un lavoro egregio e non sempre di facile resa da parte mia.

SYMOHN: Sono d’accordo con Jakob. Ho ricevuto una telefonata da Aydan che mi chiedeva se fossi stato interessato a fare due chiacchiere e mi sono trovato una sera con lui e Damna a parlare un pò della band e degli impegni da affrontare. Abbiamo fatto un paio di prove insieme in cui i ragazzi mi avevano chiesto di preparare ‘The Scythe’, ‘The Winter Wake’ e ‘The Divided Heart’. Evidentemente la mia performance è andata discretamente visto che pochi giorni dopo ero in Olanda a suonare la prima data preparandomi un set di un’ora e mezza in poco più di una settimana.

E invece tu, Damna, come ricordi il tuo ingresso nella band?

DAMNA: Ricordo benissimo l’annuncio sul giornale che lessi mentre ero a scuola (durante una lezione ovviamente) di questa band che cercava cantante e batterista; tra i gruppi di riferimento c’erano Helloween, Gamma Ray, Blind Guardian se non ricordo male. Chiamai immediatamente. Ricordo come fosse oggi il giorno in cui Aydan e Jarpen mi venirono a prendere alla stazione dei bus e la prima prova in saletta! Tra le altre cose suonammo ‘The Trooper’ dei Maiden e ‘I Want Out’ degli Helloween… tra l’altro il batterista che aiutava i ragazzi non c’era e quindi furono Aydan e Jarpen a suonarla alternandosi.

In ogni caso fu chiaro da subito che eravamo fatti per suonare assieme. Mi hai fatto ricordare i bei tempi…ora piango….ahahahah!!
copertina del nuovo album ‘Era’
(AFM Records – 2012)

Tornando all’album ‘Era’: un songwriting modernizzato, più vicino all’attualità, ma che non perde di vista il tocco Elvenking. E’ un disco completo che raccoglie un pò tutto di voi e l’ascolto appassiona ed entusiasma anche grazie alle melodie folk legate e sempre ben inserite nel resto della canzone.A quali brani vi sentite più vicini?

AYDAN: Credo che ‘Era’ potrebbe essere l’album giusto per essere considerato il successore di ‘The Winter Wake’. Ovviamente sono passati 6 anni da quell’album quindi è una versione attuale e più moderna rispetto a quell’album, ma credo che ‘Era’ sia un album completo, che rappresenti bene cosa sono e sono stati gli Elvenking. L’aspetto folk è finalmente tornato ben presente nelle nostre composizioni e credo rimarrà ben marcato da qui in avanti.
Per quanto riguarda i brani dell’album devo dire che è difficile sceglierne qualcuno in particolare perché li vedo come parte di un album organico. Di sicuro ‘The Loser’ è un bell’esempio di mix tra gli Elvenking di un tempo e quelli attuali. ‘Chronicle Of a Frozen Era’ potrebbe essere un altro bel riassunto del nostro sound dove sono incluse molte nostre sfaccettature sia musicali che liriche.

A questo punto è inevitabile chiedervi come passate il momento d’ispirazione

AYDAN: L’importante è non farlo passare senza ricavarne qualcosa di buono! Perdere un momento di ispirazione è una cosa terribile. Trovarsi a canticchiare una melodia che pensi possa valere qualcosa e non avere sotto mano un registratore, un cellulare, o qualsiasi cosa per fissarlo è terribile.

Credo che più volte sia io che Damna, per esempio, ci siamo trovati ad avere un qualcosa di buono in mente e dopo un minuto…bang, se n’è già andato! Ricordo che in tempi arcaici in cui non esistevano i cellulari, per esempio, arrivavo ad auto telefonarmi a casa per fissare la melodia sulla segreteria telefonica.
Per fortuna oggi giorno con i cellulari odierni è facilissimo rinchiudersi in bagno e fischiettare o canticchiare la melodia, il riff o qualsiasi cosa venga in mente. La cosa più divertente è ovviamente poi ascoltarla in compagnia ah ah ah!
La vostra attività live è piena di tour da headliner e non. Qual è quello che ricordate con più entusiasmo e simpatia?

RAFAHEL: Senz’altro ho un ottimo ricordo del Tour con i Rhapsody of Fire dove l’accoglienza dei fan è stata entusiasmante e dove la professionalità e l’ottima organizzazione ci ha permesso di fare degli ottimi show. A livello di simpatia anche l’ultimo tour con i Secret Sphere è stato divertente, soprattutto per l’ottimo rapporto d’amicizia che lega le due band.
C’è comunque una data che è ancora fresca nella mia memoria e ci tengo a menzionare come una tra le più difficili, ricche d’imprevisti e quindi più simpatiche da raccontare. Si tratta dell’ultima data che abbiamo fatto a Valencia per l’Xmas Metal Fest. Dove, tra ritardi degli aerei e perdita degli strumenti ci siamo trovati sul palco con la backline degli Ac/Dc a vestire i panni degli Elven Young e a proporre una nuova versione Rock dei brani.

Toglietemi una curiosità: la costante presenza di una figura femminile, nella maggior parte dei vostri video e la sua diversa interpretazione, assume, per voi, un significato particolare?

LETHIEN: La figura della donna è stata centrale nel nostro primo video ‘The Divided Heart’, poi in ‘The Cabal’ e nell’ultimo ‘The Loser’, quindi hai sicuramente ragione.
Abbiamo cercato di dare a ogni personaggio femminile dei nostri video una diversa connotazione, diverse caratteristiche, che più in generale possono forse attribuirsi a ogni donna.
In ‘The Divided Heart’ la ragazza interpreta chiaramente la morte, nel video ha a che fare con ognuno di noi e può rappresentare le paure, le angosce che sono comuni a tutti e che bisogna affrontare anche nel quotidiano, come anche l’aspetto più distruttivo e “diabolico” che può celarsi sotto un’apparenza bellissima.

In ‘The Loser’, invece, gli aspetti sono quasi rovesciati: la donna è uno spirito salvifico e magico, protettore della bellezza, che combatte contro di noi, creature vampiresche, e che trova la sua migliore dimensione a contatto con la natura e la luce del sole.
Per quanto riguarda ‘The Cabal’, estratto dallo scorso album ‘Red Silent Tides’, la ballerina, accompagnando il brano con il nastro, interpreta lo spirito più creativo e solare dell’aspetto femminile.
Per il resto, queste tre “attrici” sono ragazze molto carine e hanno aiutato nel creare la buona fotografia dei nostri video 🙂
‘Era’ rappresenta anche e sopratutto un ritorno alle origini. Dunque torniamoci per un istante e aggiungerei che se non esisteste, bisognerebbe inventarvi! Dove e come nasce questa invenzione del progetto Elvenking?

AYDAN: la volontà di questa band è sempre stata quella di creare emozioni tramite la propria musica e cercare di trasmetterle agli ascoltatori. Quello che facciamo con la nostra musica è cercare di rappresentare tramite le note le emozioni, il romanticismo e la poesia che poi cerchiamo di visualizzare tramite i nostri testi e portarla a chi ha la volontà di ascoltare i nostri album.

Prima di salutarci,avete voglia di lasciare un messaggio ai vostri fans?

LETHIEN: Beh con questo nuovo anno avremo un sacco di date tra italia ed estero e quindi ci vedremo direttamente tra i palchi. Quindi perchè non salutare direttamente i nostri fan al concerto? 🙂

Seguite le news sul nostro sito, passeremo anche sotto casa vostra! Grazie per questa intervista e per il tempo che ci avete dedicato!

Bene, per me è tutto. Rinnovo i ringraziamenti per la vostra disponibilità e ancora tanti complimenti a tutta la band.

ELVENKING: Grazie mille a voi per il supporto!!!

Per seguire la band:
a cura di Benedetta Kakko Delli Quadri