Dagda Power Fest @ Dagda Live Club: il report della serata!

giuliofestlocandaSerata tutta all’insegna del power quella di domenica scorsa, 24 aprile al Dagda Live Club di Borgo Priolo (Pavia).

Il locale pavese, in collaborazione con Giulio Capone porta sul palco cinque gruppi, tra i più rappresentativi per quello che riguarda il power metal di casa nostra, Wild Sand, Degrees of Truth, Hidden Memories, RainVeil ed Eternal Silence. 

Ad aprire la serata ci pensano gli alessandrini Wild Sand, già visti live in altre due occasioni, il gruppo non passa mai inosservato, con le loro sonorità mordono il palco e lo fanno come sempre in maniera del tutto convincente, nei loro live non manca mai la giusta dose di cattiveria scenica che è piacevole non solo da ascoltare ma anche da vedere.

I componenti della band sono ben amalgamati e il fatto che si divertano suonando viene trasmesso al pubblico, la loro musica è fatta di sperimentazione e di continua crescita, due elementi che rendono i Wild Sand un gruppo da tenere senza dubbio in considerazione.

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Dopo i WIld Sand, è il turno dei progressive sympnonic Degrees of Truth, uno dei due gruppi della serata ad avere nella sua line up una voce femminile. Un gruppo giovane che però mostra una buona padronanza del palco, e la bellissima voce di Claudia, la frontwoman, rende perfettamente giustizia ai brani che il gruppo propone.

Tra le canzoni che i Degrees of Truth hanno in scaletta in questo minifest, anche alcune anteprime, come ad esempio “The World Beneath My Feet”, tratte dal loro primo album.

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Il terzo gruppo in ordine di esibizione arriva da Varese ed è composto da una line up di cinque elementi. Loro sono gli Hidden Memories, gruppo heavy metal che trova le sue origini ne 2006 e con all’attivo un demo “First Step in the Dark”. Coreografiche le pedane su cui alcuni di loro si esibiscono, all’interno delle quali luci multicolore evidenziano il nome della band.

Anche nel loro caso sul palco vengono proposti brani eseguiti con grande aggressività ed energia ed è innegabile che il pubblico apprezzi, anche perchè tra i presenti c’è chi partecipa con grande calore, cantando insieme al gruppo.

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Il successivo cambio palco porta in scena i lodigiani RainVeil, melodic metallers con formazione tutta al maschile. Un progetto relativamente recente, essendo nato nel 2013, che fonde stili musicali differenti tra loro, dal melodic all’alternative, passando per il progressive, con un occhio di riguardo ai testi, inediti, la cui stesura è opera del frontman, Spike.

Sul palco i RainVeil si scatenano e riescono a dar vita ad uno spettacolo fatto di molto movimento, e non è difficile lasciarsi trasportare dai ritmi e dall’energia che sanno trasmettere.

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Ultimi, ma solo in ordine di apparizione sul palco, gli Eternal Silence, symphonic gothic da Varese, seconda band di questo minifest ad avere una voce femminile, che in questo caso è anche una dei fondatori del progetto. Con due album all’attivo, “Raw Poetry” e “Chasing Chimera”, gli Eternal Silence sono caratterizzati da sonorità a tratti fiabesche, in cui le due voci – Marika e Alberto – unendosi, sono in grado di creare la giusta atmosfera per far si che i loro racconti tradotti in musica siano non solo decisamente credibili, ma anche molto gradevoli all’ascolto.

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In conclusione, una serata che gli amanti del genere avranno senza dubbio apprezzato, la qualità dei gruppi, nonostante la giovane età di alcuni, è stata innegabile e nel complesso è stato un minifest del tutto riuscito, per questo una nota di merito va anche a Giulio Capone che ha organizzato il tutto in maniera impeccabile, tanti amici, sopra e sotto il palco, hanno completato il quadro e reso la serata davvero divertente.

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Foto & Report a cura di Fabry C.