Ci lascia BHASKAR MENON, l’uomo che aiutò i PINK FLOYD a sfondare

Ci lascia BHASKAR MENON, l’uomo che aiutò i PINK FLOYD a sfondare

Bhaskar Menon, lo stimato “boss” dell’etichetta discografica a cui i Pink Floyd hanno attribuito il merito di aver contribuito a rendere noto il loro nome, è morto all’età di 86 anni.

Cominciando con la EMI Music nel 1956 – proprio all’inizio della rivoluzione rockMenon ha continuato a salire di grado diventando presidente e successivamente il presidente della società madre, inclusa la Capitol Records negli Stati Uniti, fino a quando non si mise in proprio, nel 1995. Durante i suoi anni con il conglomerato internazionale, si è interessato personalmente alle carriere di molti dei suoi artisti, inclusi i Beatles, David Bowie, Queen, Iron Maiden e molti altri.

Uno dei risultati più importanti di Menon fu quello di aiutare i Pink Floyd a farsi strada negli Stati Uniti. Credeva così tanto nel loro album del 1973 The Dark Side of the Moon che ci mise tutta la forza del team di marketing della Capitol, affidando il progetto al vicepresidente dell’azienda, Al Coury. Menon convinse la band a rilasciare versioni 7″ di ‘Us and Them’ e ‘Time’ alle radio statunitensi, portando l’album a diventare il quarto titolo più venduto nella storia, con diverse migliaia di copie a settimana ancora vendute oggi giorno.

Nick Mason, batterista dei Pink Floyd, nel documentario ‘The Making of the Dark Side of the Moon’ del 2003 disse: <<La storia in America è stata un disastro. Non avevamo davvero venduto dischi. E così hanno portato un uomo chiamato Bhaskar Menon, che era assolutamente fantastico. Decise che avrebbe fatto questo lavoro e che la società americana lo vendesse. E lo ha fatto!>>

Nel 1987, quando la EMI Music International ricevette il permesso di pubblicare il catalogo dei Beatles su CD per la prima volta, Menon si assicurò che la società avesse capito bene. All’epoca si espresse dicendo: <<Abbiamo ritenuto che sarebbe stato inappropriato pubblicare un tesoro di tali proporzioni come il catalogo dei Beatles fino a quando non avessimo accesso a una capacità di produzione sufficiente>>. Affermò che i primi quattro titoli sarebbero arrivati ​​nelle loro configurazioni originali degli anni ’60. <<In discussioni molto ravvicinate con George Martin, il produttore dei Beatles, abbiamo stabilito che non c’era dubbio che dovevamo preservare i mix originali – che le uscite dovevano essere davvero in mono, perché lo stereo non era l’intento degli artisti.>>

Fin dalle sue prime posizioni manageriali, Menon era stato critico nei confronti di ciò che vedeva come società che rovinavano i marchi espandendoli oltre la capacità del mercato di mantenere una chiara idea delle identità originali. Nel 1999 Menon disse: <<Mantieni la semplicità, mantieni la chiarezza, ottieni molta pubblicità gratuita dall’innovazione e non essere tentato di estendere il marchio oltre le sue capacità>>. Il suo messaggio per il suo staff era altrettanto netto: <<Eccellenza senza compromessi in quello che fai, è ovvio. Ci aspettiamo di più.>>

Lucian Grainge, CEO della Universal Music, che ereditò la Capitol / EMI, ha confermato che Menon è morto nella sua casa di Beverly Hills il 4 marzo scorso. L’uomo lascia la moglie, due figli e una sorella. <<Determinato a raggiungere l’eccellenza, Bhaskar Menon ha trasformato EMI in una centrale musicale e una delle nostre istituzioni globali più iconiche. La musica e il mondo hanno perso una persona speciale. I nostri cuori vanno ai suoi cari!>>