ALEISTER CROWLEY: in uscita ‘I Racconti della Bestia’, con introduzione di Steve Sylvester (DEATH SS)

Il prossimo 22 agosto 2025 uscirà I Racconti della Bestia, un volume incentrato sullo storico personaggio di Aleister Crowley edito da Alcatraz e già prenotabile a Questo link!
I Racconti della Bestia è la quarta uscita della collana La Biblioteca di Lovecraft. Il volume offre uno sguardo inedito su Aleister Crowley: dodici suoi racconti, alcuni dei quali pubblicati per la prima volta in italiano, svelano il celebre esoterista britannico per il narratore visionario che seppe essere.
Incompreso o volontariamente tralasciato per via della sua fama, le sue storie mostrano un lato inedito ai più, in tutta la loro verve anarchica, alternando in un folle viaggio onirico parabole ermetiche a vivide schegge di orrore naïf, e spaziando in modo camaleontico tra registri, linguaggi e ritmi. Come impartito proprio dalla prima legge di Thelema, «Fai ciò che vuoi sarà tutta la Legge» sembra esserne la scintilla vitale. Forse un pugno di diamanti grezzi, sicuramente una (ri) scoperta necessaria che trascende i limiti della stravaganza da gabinetto delle curiosità. Tradotta da Luca Baldoni e introdotta da Steve Sylvester, cantante e fondatore dei Death SS, questa prima antologia italiana di Crowley, in una edizione arricchita da due nuovi racconti, pone la parola “fine” all’irragionevole oblio cui ha dovuto soggiacere la narrativa dell’autoproclamata “Bestia 666”.
Un assaggio dall’introduzione:
<<Si è parlato e si continua a parlare spesso di Aleister Crowley, personaggio controverso e discusso, una figura enigmatica, ambigua e affascinante su cui si possono leggere e sentire i pareri più contrastanti. Fu un praticante di magia, un occultista, uno scrittore, un poeta, un pittore, un alpinista e persino un agente segreto al servizio di Sua Maestà Britannica. La sua figura ha generato e continuerà a generare sempre pareri contrastanti, nel bene e nel male. Di sicuro però non può lasciare mai indifferenti. Anche nell’ambiente musicale, da ragazzino, ne avevo sentito parlare in più occasioni. Dalla copertina dell’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles a citazioni nelle interviste a Jimmy Page dei Led Zeppelin, sulle pagine di vecchie riviste musicali. Era una figura ricorrente che mi aveva sempre incuriosito. Poi, quando intrapresi un mio percorso di approfondimento sulle tematiche legate all’occultismo, diventò fatale il mio incontro con le opere de “l’uomo più malvagio del mondo”, come venne definito dalla stampa dell’epoca, lasciandomene coinvolgere tanto da divenire io stesso un membro dell’Ordo Templi Orientis e dedicare un album della mia band alla sua “Legge di Thelema”. Ma non sono certo l’unico artista in campo musicale ad aver subito il fascino del Master Therion. Basti pensare, su tutti, al celebre singolo che lanciò la carriera solista di Ozzy Osbourne nel 1980, intitolato appunto ‘Mr. Crowley’, fino ad arrivare a Chemical Wedding, film del 2008 sceneggiato da Bruce Dickinson degli Iron Maiden, un bizzarro science fiction horror dove lo spirito del mago si reincarna cinquant’anni dopo la sua morte. In Italia Crowley è conosciuto principalmente per il suo libro più ostico e discusso, quel Magick dove egli riversò tutte le sue cognizioni e il suo sapere sulla magia del piano astrale, un vero sistema di occultismo pratico sviluppato durante un’intera vita di studi e folli sperimentazioni, ma va ricordato che egli fu soprattutto uomo di profonda cultura, autore di numerosissimi racconti, la maggior parte dei quali ancora sconosciuti al grande pubblico.>>
Il volume I Racconti della Bestia si compone di 172 pagine ed è già disponibile per il pre-ordine su Amazon, a Questo Link.

Quella del britannico Aleister Crowley (1875-1947) è una figura controversa: mago e mistico, spesso al centro di scandali e controversie, dai burrascosi rapporti con artisti suoi contemporanei, più o meno accomunati dall’adesione a sette segrete come l’Ordine Ermetico della Golden Dawn, che annoverò nomi del calibro di Algernon Blackwood, Arthur Machen e William Butler Yeats (nota in particolare la rivalità di Crowley con quest’ultimo). Punto di riferimento dell’occultismo moderno, fu in realtà anche poeta, critico sociale, alpinista, pittore autodidatta e abile scacchista (interesse condiviso con l’amico Fernando Pessoa, anch’egli appassionato di esoterismo). E solo occasionalmente è stato dato spazio nel mercato italiano a un’altra sua dimensione: quella di narratore. Curioso, visto che proprio in Italia, a Cefalù, egli allestì il suo santuario, l’Abbazia di Thelema, dove soggiornò per tre anni mettendo in pratica la dottrina magica basata sui dettami del suo celebre Libro della Legge. A quasi ottant’anni dalla sua scomparsa, l’istrionico e dissoluto Crowley, definito all’epoca «l’uomo più malvagio del mondo», è oggi forse più di allora una vera e propria icona pop, omaggiata, citata, imitata trasversalmente da generi e linguaggi diversi, dalla musica rock al cinema alla letteratura cosiddetta “alta”.

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