I QUEENS OF THE STONE AGE chiudono il Pistoia Blues 2025, racconti e photogallery

I QUEENS OF THE STONE AGE chiudono il Pistoia Blues 2025, racconti e photogallery

Martedì 15 luglio: l’ultima data del Pistoia Blues Festival si chiude con il botto.

Un’affluenza prossima alle 6.000 unità riempie la piazza in questa afosa giornata estiva salutando la 44esima edizione con la presenza dei Queens Of The Stone Age, formazione nata – per i più distratti – dalle ceneri dei seminali Kyuss, i quali sembrerebbero in procinto di riunirsi, almeno stando alle ultime dichiarazioni del cantante.

Dopo la data a Pistoia e la seconda in provincia di Vicenza il giorno dopo, la band americana ha già previsto un ritorno nel Bel Paese per il prossimo 18 ottobre al teatro lirico Giorgio Gaber di Milano dove inaugureranno il Catacombs Tour, lo spettacolo ispirato all’iconica performance acustica che gli stessi QOTSA hanno tenuto nel luglio 2024 all’interno delle catacombe di Parigi.

Ma torniamo a noi: già nel pomeriggio si avvertiva una certa elettricità nell’aria, con ragazzi in coda agli accessi in piazza, una colorata moltitudine di giovani e meno giovani appassionati di rock, acconciature vistose e – ahimè – zucche pelate a dimostrazione che la passione per la musica resta, anche a distanza di anni e non è una infatuazione adolescenziale.

Prima degli headliner della serata i giovani inglesi The Amazons, attivi da oltre 10 anni con quattro album in studio alle spalle ma soprattutto con la voglia di sentirsi ancora vivi dopo l’abbandono del fondatore e batterista Joe Emmett; arrivato a metà set – purtroppo ormai una consolidata costante degli ultimi festival blues – nonostante fossero le 20.30 scarse, ho apprezzato la proposta del terzetto britannico, fatto di alternative rock, con qualche riferimento ai Nirvana come in Joe Bought a Gun e al moderno indie che personalmente non mi entusiasma. La piazza invece apprezza e salta al ritmo delle nuove composizioni sapientemente amalgamate con le produzioni più datate e non smette di incoraggiare il gruppo di supporto che si congeda con Black Magic (NON quella degli Slayer) dall’omonimo album di debutto caricando ancora di più in presenti in attesa dei QOTSA.

THE AMAZONS @ Pistoia Blues 2025


L’attesa finisce, con un ritardo rispetto a quanto previsto dagli organizzatori, con l’ingresso dei componenti sul palco. Per ultimo, accolto da una ovazione del pubblico pagante, il fondatore, chitarrista, cantante e compositore Josh Homme che comanda l’assalto sonoro introducendo Little Sister facendo esplodere il catino stanco e sudato delle prime file. Da qui in poi è un susseguirsi di estratti dalle loro produzioni più recenti, cantate a squarciagola dai presenti e ballate, come nel caso di Smooth Sailing sino allo sfinimento anche da chi ha scelto un più comodo posto in tribuna.

Da fotografo, anzi da Manovale dell’obiettivo, noto subito che le luci non sono tra le migliori: nei primi tre pezzi dedicati a chi sta sottopalco vengono utilizzati faretti bianchi sparati in faccia, luci rosse o blu che, come confermato da professionisti, sono la morte della fotografia. Quella che sembrava una scelta penalizzante per pochi invece si rivela essere una scelta ben precisa; l’impianto luci, infatti, mai si discosterà dai colori sopracitati ma questo non sembra preoccupare i quasi seimila presenti, rapiti dalle sonorità ipnotiche del gruppo con coraggiosi che si avventurano in un crowd surfing.

I Queens Of The Stone Age continuano ad ammaliare la piazza con sonorità ora dure e pulsanti, ora morbide ma estremamente tese, coinvolgono il pubblico facendolo cantare con Make it Wit Chu dal loro lavoro del 2007 sino a portarlo all’estasi finale inanellando un tris d’assi dal loro terzo lavoro Song for the Deaf: prima con Go With the FLow e No One Knows, pezzo questo che dovrebbe sancire l’abbandono del palco per poi tornare per un bis. Così non è perché Josh spiega che tutta questa pantomima non ha senso, meglio tenersi addosso l’adrenalina e concludere il live con una autentica botta di energia: dopo l’invito del cantante a prepararsi per un wall of death – di dimensioni ridotte, siamo in una piazza storica non al Wacken! – ecco partire Song for the Dead, con un muro sonoro che scatena pogo, ulteriori crowd surfing e ti sbatte in faccia la sabbia di quel deserto rosso fuoco che tutti noi amiamo.

QUEENS OF THE STONE AGE @ Pistoia Blues 2025


Si conclude con il carnaio sottopalco l’ultima serata del Pistoia Blues 2025, la migliore per affluenza di pubblico (escludendo i sold out di musica poco attinente alla testata per la quale sono qua a quest’ora di notte a scrivere) e non una delle migliori per quanto riguarda luci e talvolta suoni, ma questi sono dettagli che poco interessano ai ragazzi che incontro con gli occhi lucidi, la maglietta appiccicata dal sudore e un sorriso stampato sul volto mentre la pubblica illuminazione ci invita a defluire, dandoci appuntamento al 2026.

 

A cura di Luca Guiotto

 

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