PENTAGRAM: riemergono le accuse a Bobby Liebling, annullato il tour australiano
I leggendari Pentagram si sono visti annullare il tour previsto in Australia (prima volta per la band in quel Paese) e in Neozelanda, poiché sono riemerse le accuse al frontman Bobby Liebling inerenti abusi e negligenza nei confronti di un adulto vulnerabile, presumibilmente sua madre, risalenti al 2017. Per le suddette, peraltro, il cantante ha già scontato 18 mesi di carcere e tre anni di libertà vigilata. Hardline Media ha interrotto la collaborazione con i Pentagram lo scorso 18 luglio, subito dopo che la giornalista ed attivista Sherele Moody ha riportato l’attenzione sulla condanna di Liebling.
La Moody, nota per il suo lavoro con Australian Femicide Watch, ha criticato la tempistica del tour, in un momento che lei stessa definisce “un’epidemia di violenza maschile”, esortando i fan a esprimere le proprie preoccupazioni ai locali. Hardline Media ha inizialmente risposto alle critiche, affermando che avrebbe rilasciato una dichiarazione successiva.
L’agenzia Hardline Media, ha dichiarato: <<A causa delle attuali accuse riguardanti il tour australiano/neozelandese dei Pentagram, Hardline Media ha deciso di sospendere il tour. Per essere chiari, non è stato concesso alcun visto, come già dichiarato in precedenza da altri media. Nessuna sede o membro del personale è finora coinvolto in queste accuse. Con il massimo rispetto, apprezziamo la vostra pazienza e comprensione mentre gestiamo questa situazione.>>
Come alcuni ricorderanno, nel 2017 Bobby Liebling è stato condannato a 18 mesi di carcere in seguito all’accusa di maltrattamenti fisici. Il cantante, allora 63enne, era stato arrestato all’inizio di quell’anno e accusato di “abuso/negligenza nei confronti di un adulto vulnerabile”. Secondo i documenti del tribunale del Maryland , Liebling si era dichiarato colpevole dell’accusa e aveva iniziato a scontare la pena presso il centro di detenzione della contea di Montgomery.
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