Dopo averli già intervistati l’anno scorso, ed aver recensito la loro ultima fatica,
‘Manzo Criminale‘, non ci siamo tirati indietro dallo scambiare nuovamente quattro chiacchiere con i
Buffalo Grillz e fare il punto della situazione! Per l’occasione, ci ha concesso un pò del suo tempo Cinghio, chitarrista della formazione romana e gradevole conversatore senza peli sulla lingua, con il quale abbiamo affrontato una piacevole chiacchierata in uno dei caldi pomeriggi di primavera! Ecco quanto è stato detto……
Ciao Cinghio e ben ritrovato su queste pagine. Vi lasciammo con ‘Grind Canyon’ e vi ritroviamo, due anni dopo, con ‘Manzo Criminale’. Cos’è cambiato in questo biennio?
In realtà non molto, abbiamo fatto più concerti, abbiamo meno soldi, ci fa sempre schifo tutto e proviamo quel rinomato senso di riluttanza che affligge ogni italiano che vive nel proprio paese, ci sfoghiamo facendo più rumore possibile, sembra che a qualcuno piace, meglio così…
Illustrami il processo di composizione dell’album, come nascono, musicalmente parlando, i vostri pezzi?
Solitamente scrivo io tutti i riff, cerco di fare qualche preproduzione in studio per sentire come suonano i vari e pezzi e poi ci chiudiamo in sala per provarli, a volte sentiamo che i pezzi suonati non suonano come ci aspettavamo e ricominciamo…
E comunque è sicuramente fondamentale il lavoro che facciamo io e Mastino (batterista ndr), tutti e due i dischi sono stati scritti così. Cerco sempre di non far passare più di 4 mesi per la scrittura del disco, non mi piace far passare troppo tempo, preferisco magari scrivere più pezzi e scegliere i migliori, ma non mi piacciono le scritture pachidermiche di dischi scritti in 5 anni…
Parliamo delle registrazioni… Ho trovato, tra l’altro, una produzione praticamente impeccabile. Dove e come avete registrato le song?
Le riprese di batteria come per ‘Grind Canyon’ sono state fatte da Matteo “Kutzo”… è a mio avviso il migliore studio dove poter riprendere delle batterie di qualsiasi tipo per una produzione altamente professionale.
Chitarre/Basso/Voce e tutto l’editing è stato fatto nel mio studio, ringrazio Ignite Amps e Vertigo Custom Cabinet per avermi fornito casse e alcuni pedali che in fase di registrazione mi sono stati utilissimi! Per il missaggio volevo affidarmi a un nome di alta qualità, che sapesse fare un lavoro che non avesse nulla da invidiare alle grandi produzioni.
Mi e’ sempre piaciuto il lavoro degli Hertz Studios in Polonia, sono sempre stato un fan della scena polacca e credo che sia appunto, la Polonia, il nuovo “nido” del metal europeo, li ho contattati, gli ho proposto il progetto e sono stati subito felici di lavorare insieme. Sono stato presente durante tutta la settimana del missaggio e ti assicuro che ho imparato più cose in quella settimana, che in altri 10 anni in giro per studi di registrazione.
Cos’è che vi fa decidere cosa “prendere di mira” quando create i vostri titoli sarcastici? Ossia cosa istiga le vostre idee?
Qualsiasi cosa, ma in generale ci piace prendere di mira i gruppi che si prendono più seriamente, i gruppi power metal, i gruppi nu metal e tutte le altre cose che consideriamo profondamente ricole e dannose per la musica. Vorremmo prendere più in giro i gruppi emocore o deathcore ma fortunatamente ci pensano già da soli.
Ho riscontrato una rinnovata grinta nelle nuove composizioni. Qualcuno o qualcosa vi ha fatto incazzare in questi due anni di silenzio discografico?
Come direbbe Hulk su ‘The Avengers’: “Ti confido un segreto, io sono sempre arrabbiato”. Principalmente siamo incazzati sempre ed abbiamo sempre nuove problematiche sociali che la splendida Italia ci regala, in parallelo facciamo sempre di tutto per migliorare a livello tecnico e compositivo. E se continua così dovremmo esplodere intorno al quinto disco!
A cosa è dovuta la scelta di stampare il disco anche in vinile?
Ho sempre sognato di avere un vinile con scritto il mio nome sopra da mettere a fianco al mio ‘Led Zeppelin 2’ in vinile stampa originale del ’69. Di base siamo dei romanticoni nostalgici…
Nota di merito anche all’ottimo artwork, sia per quel che concerne la copertina che il booklet generale. Vogliamo spendere qualche parola anche su questo? Chi ha ideato e realizzato il tutto?
L’artwork di ‘Manzo Criminale’, come di ‘Grind Canyon’, è stato realizzato da Remy di Headsplit Design….parte sempre da idee nostre, che gli mandiamo, e lui le sviluppa sempre in maniera eccellente, ci siamo sempre trovati benissimo ed è diventato il nostro grafico “ufficiale” per i nostri dischi.
Per questo nuovo capitolo vi siete affidati alla Sub Sound records. Com’è nata questa collaborazione? Vi trovate in sintonia con loro? O vi frustano se qualcosa non va per come intendono?
Conosco Davide di Subsound da anni, il mio altro gruppo (The Orange Man Theory) ha un disco in uscita per lui, e un altro progetto con cui collaboro (Mombu) è sempre sotto contratto con lui.
Lavora benissimo e si impegna molto per pubblicizzare il più possibile le proprie band. Purtroppo in Italia tendiamo a essere sempre diffidenti verso il nostro paese ma abbiamo tante ottime realtˆ’ anche qui, e non parlo solo di band te lo assicuro.
Con ‘Grind Canyon’ avevate espresso la vostra stima per Ken Shiro. Con ‘Manzo Criminale’ avete lanciato, come anteprima, un’omaggio a Forrest Gump. Cosa rappresenta per voi l’amico Forrest?
Ma in realtà nulla di particolare, ma non hai idea di quante volte abbiamo gridato a Mastino “CORRI MASTINO, CORRI!” Quindi non potevamo non metterlo….
Qual è un pensiero che avete in testa prima di salire sul palco, prima di un’esibizione?
“Cosa andrà male questa volta?”
Uno dei pezzi che mi ha colpito è stato ‘La canzone del Sale’. A cosa è dovuto tale omaggio alla musica leggera italiana?
E’ una dissacrazione alla musica leggera italiana, una schifosa mafia che distrugge la cultura musicale etichettandoci come il paese di Gigi D’alessio, Vasco Rossi e compagnia bella. Non abbiamo trovato modo migliore per omaggiare lo schifo che proviamo nei confronti di qualsiasi cantautore che viene apprezzato dalla gente, con la torbida scusa del “ehhh ma senti che testi”.
C’è qualche band in particolare con cui vi ha fatto piacere condividere il palco?
In generale ci siamo trovati bene con tutti e siamo rimasti in ottimi rapporti, tanto che alcuni hanno anche cantato sul nostro disco e posso dirti che con gli Entombed siamo diventati ormai amici e non vediamo l’ora di ridividere il palco con i Ratos De Porao
Invece, nell’underground italiano, c’è qualche ascolto che avete gradito in particolare?
Per quanto mi riguarda le migliori relatà grindcore italiane attualmente sono i Diorrhea, i Jesus ain’t in Poland ed i Murder Calling, sentite i loro lavori (se siete amanti del genere) e mi ringrazierete.
Cosa ne pensate dell’attuale crisi economica che sta avvolgendo il globo? Avete mai pensato a qualche possibile soluzione che vada al di fuori dell’accoltellare i parlamentari o mettere pacchi bomba nelle sedi di Equitalia?
NO, tutto si meriterebbe di essere sommerso dal cemento e morire. Ma purtroppo non usciremo mai da questa crisi sociale, fidati! Finchè in italia avremo il caro calcio, Buona Domenica, il Grande Fratello e l’Isola dei Famosi staremo comodamente seduti sul divano, a sperare che qualcuno faccia qualcosa per noi.
Purtroppo l’Italia è il paese dove se provi a fare qualcosa di buono, o provi a farti una cultura o a imparare qualcosa di nuovo vieni deriso, c’e’ l’esaltazione del criminalotto, se spacci, se rubi, se hai fregato qualcuno sei un figo. In Italia c’e’ gente che considera Fabrizio Corona un modello da imitare, quando l’ho saputo mi sono vergognato di essere italiano.
Bene, tornando a voi, adesso immagino vi dedicherete alla promozione del lavoro e le date live che ne conseguono. Volete anticiparci i vostri prossimi passi e se ci sono novità in cantiere?
Abbiamo diversi live in giro per l’Italia, qualche festival tra cui l’Obscene Extreme Fest in Rep. Ceca e il Salento Summer Fest con i Municipal Waste. Sto cercando di organizzare un tour invernale ed in progetto c’è anche uno split con una band. Ovviamente tra poco si comincerà anche con la scrittura del nuovo disco.
Essendo in chiusura, non posso che ringraziarti/vi per il tempo concessomi. Sperando di ritrovarci presto ad una grigliata, concludi l’intervista come preferite ed alla prossima!
Grazie mille per lo spazio concesso, speriamo di vedervi tutti a un nostro live il prima possibile!
Buffalo Grillz – ‘Forrest Grind’
(SubSound Records 2012)
Per seguire la band:
a cura di Francesco “Chiodometallico” Russo
Fondatore di Suoni Distorti Magazine e motorheadbanger.
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