TOMBSTONE – Live Approach

TOMBSTONE – Live Approach

I Tombstone sono una band fiorentina che vede luce nell’ormai lontano 1988. Ad oggi la band ha alle spalle un paio di demo, un’Ep, due album e svariate esibizioni live.

Band storica del panorama toscano che, per alcuni dissidi interni, si è ritrovata per due volte nella situazione di doversi sciogliere. L’ultimo stop della band fu nel 1999, fermo attività dal quale non si è più sentito parlar di loro, sebbene la validità mostrata è sempre stata tangibile.

 

Oggi, dopo una insperata (e seconda) reunion avvenuta lo scorso 2009, i Tombstone si sono ritrovati vincitori di un contest, e vincitori di alcune ore di registrazione in studio, tramite le quali la band ha registrato questo Ep di cui oggi vi parleremo, ‘Live Approach’. Vediamo più da vicino di cosa si tratta.
Apre il lavoro ‘Springtime’, iniziata da un temporale, durante il quale inizia a farsi sentire la base ritmica, molto lugubre e sinistra. Su tutto la voce di Rik Forsenna che padroneggia in maniera molto convincente e con verve teatrale. La canzone ha una vena compositiva doomeggiante con inflessioni molto hard rock di matrice ottantiana. Come detto anche in contesti di altre band “datate”, questi musicisti propongono questo suono perchè ce l’hanno dentro il sangue, dentro il cuore, sono coloro che erano tra le fila durante gli albori del metal in Italia. Quindi senza rifarsi a nessuno, piuttosto mantenendo la loro essenza ed in questo caso, con tanta passione e grandiosa attitudine! Come un pò tutte le band dell’epoca, quasi. Situazione oscura, nello stesso tempo ammaliante e dal ritornello antemico, con cambi di tempo ben strutturati ed un retrogusto vagamente progressivo.
Si giunge alla successiva ‘(prelude) Master Of Death’, pezzo noto della band. Partenza con sonorità soft, dove un basso in bella mostra ed un’accompagnamento chitarristico morbido creano una soluzione sonora dalle tinte psichedeliche; con l’inserzione del pianoforte che impreziosisce il tutto e la voce del frontman che palesa il fatto che stia cantando con l’anima. Stacchetto per poi premere un pò sull’acceleratore e ritrovarsi in un classico sound ottantiano, di quelli che farebbero venire in mente certe sonorità che definirei “Alice Cooper-iane”, per intenderci.
Dal vivo non mancherà un bel headbanging e gridare il ritornello dietro alla band con tanto di corna al cielo! Verso il finale accelerazione ed un “condimento” sonoro con l’assolo chitarristico, semplice ma molto d’effetto, per poi riprendere i passi precedenti e concludere sfumando, prima della botta finale ed una risatina sarcasticamente strafottente.
Si passa a ‘Rock’n’Roll Sex’ con ritmi trascinanti che vi faranno agitare piacevolmente. La buona presenza delle tastiere donano una verve molto seventies. Un pezzo divertente e spensierato, di grande avvolgenza.

Ma si passa in territori molto energici ed incattiviti con ‘Fuck To Police’, pezzo molto heavy ad alta velocità. A mio parere, il pezzo “simbolo” dei Tombstone, o se preferite, l’asso della band. Tanta potenza sonora coadiuvata da intermezzi ammorbiditi da inflessioni hard melodiche.  Ma su tutto il lavoro la melodia non manca, anzi, è alla base delle composizioni. Un’ottima melodia direi.

Attenzione al ritornello, è di quelli che vanno cantati tassativamente dietro al cantante, con rabbia ed energia. Si rabbia, visto che il pezzo s’incentra, come testo, sugli abusi di potere delle forze dell’ordine. Ma credo che avevate intuito in qualche modo.

Fondamentalmente ‘Live Approach’ si snoda tra ritmiche hard’n’heavy di vecchia scuola, con venature dal sapore blueseggiante ed una “perforante” teatralità ed espressività donata dalla bellissima performance di Rik Forsenna.  Base musicale perfettamente coordinata e proposta, grazie alla tecnica ed all’innegabile bravura di Rik Tormento e El Tiburon alla base ritmica e le melodie costruite da David Ibbelva e Andrè Lord Casagni, chitarra e tastiere. Quest’ultimo da poco fuori dalla band.

Conclude il lavoro la cover di ‘Black Night’ dei Deep Purple, personalizzata dal “Tomstone-Sound” e fatta con criterio e cognizione di causa. Un’omaggio alla band da loro adorata, e questa adorazione si rivela tramite alcune influenze nelle loro composizioni. La produzione è abbastanza buona, ed ogni elemento gode dello giusto spazio, creando un sound corposo e ben delineato. Per moltissimi aspetti un sound come ci si aspetterebbe da lavori usciti in quell’epoca d’oro che fu per il metal tanti anni fa.

Arrivando al conto, un Ep che gli amanti dell’hard’n’heavy di matrice ottantiana/settantiana troveranno delizioso. Personalmente l’ho ascoltato più volte ed ogni volta riscontro una certa emozione; soprattutto per la passione e l’attitudine che da esso traspare, e vi assicuro che non è per nulla poca!

Certo, sarei ipocrita a non dire che nulla di innovativo viene detto, ma dopo molte recenti produzioni plastificate e fredde in ambito metal / rock (ed aggiungerei dal “sapore finto”), un lavoro come questo mi riesce a donare calore e tantissima energia.

L’acquisto di ‘Live Approach’, per quanto mi riguarda, è altamente consigliato. Passione, dedizione ed una dose massiccia di attitudine trasportate in musica, questo è quello che troverete all’interno dell’Ep.
Supporto ai Tombstone!

A cura di Francesco “Chiodometallico” Russo

  • Band: Tombstone
  • Titolo: Live Approach
  • Anno: 2012
  • Etichetta: Nessuna
  • Genere: Heavy Metal / Hard Rock
  • Nazione: Italia

Tracklist:

  1. Springtime
  2. (prelude) Master of Death
  3. Rock’n’Roll Sex
  4. Fuck to Police
  5. Black Night (Deep Purple cover)