RIVAL SONS – Pressure and Time

RIVAL SONS – Pressure and Time

Nuovo album per i losangelini Rival Sons. Questo ‘Pressure & Time’ segue il loro precedente ep messo a disposizione in formato digitale mesi fa dalla stessa band. La prima cosa che mi ha sorpreso è il veder nel retro copertina il logo della Earache Records, etichetta che ha abituato i metallari di tutto il mondo a pubblicazioni estreme. Una volta messo il cd nel lettore mi sono lasciato avvolgere sin da subito dalla proposta della band, che è veramente riuscita a farmi sognare e farmi fare un bel salto a ritroso nel tempo. Ma andiamo con ordine….. I Rival Sons propongono un hard rock molto vintage, con chiarissimi
riferimenti a band di fine anni sessanta e primi settanta, con inflessioni psichedeliche, variegature blues e tanta solarità messa in musica. Inizia l’album ‘All Over The Road’, dove subito la band inizierà a farvi smuovere il sedere. Melodie zeppeliniane create da ottimi riff ed accompagnate da una base ritmica sempliche ma d’effetto.
Quello che risalta subito è la voce del frontman, squillante e molto ispirata. I cori che giungono a fine pezzo sono qualcosa di molto esaltante che ricordano gli stessi utilizzati da Jimi Hendrix in ‘Hey Joe’. A seguire la doors-iana ‘You Love’, dove la band palesa la propria passione per la band di Jim Morrison. La voce è incline al genere, diciamo pure un mix tra Morrison e Plant, e scusate se è poco. Immancabili i cori che renderanno partecipe l’ascoltatore istigandolo ad agitarsi e perchè no, ballare dietro la canzone. E’ strabiliante ascoltare oggi giorno una band con così tanta attitudine settantiana, ancor di più sentirla palesare questa attitudine con profonda convinzione di causa, come se credessero di essere realmente in quei tempi d’oro. La title – track ‘Pressure And Time’ è un chiarissimo riferimento ai Led Zeppelin, tanto che certi riff sembrano presi direttamente da ‘Out On The Tiles’ di questi ultimi. Forse avrebbero potuto personalizzarsi un pò, poichè la somiglianza è eccessivamente palese, al limite del plagio. Ottima la performance del chitarrista, forte di una tecnica classica e d’impatto e tanta ispirazione. ‘Only One’ rallenta i tempi regalando momenti di morbida emozione musicale dove troviamo anche un organo che rende ancora più vintage il sound. Una ballad dal piacevolissimo ascolto che riuscirà a farvi rilassare, pur avendo comunque una sua energia di fondo. La band chiaramente è ispirata da tutti gli artisti del periodo già citato, oltre alle due band già menzionate, si riscontrano durante tutto l’ascolto, richiami ai The Who, ai Free ed in alcune trovate a Jimi Hendrix, oltre che varie venature blues. In certi momenti le influenze risultano fortissime nascondendo la personalità dei nostri. ‘Get Mine’ ha un flavour estremamente woodstock-iano con ritmiche molto ballabili e tanta energia rock’n’roll di matrice stooges-iana e vorticosi riff psichedelici accostati a cori esilaranti.
Se volete organizzare una festa allegra e travolgente dovrete tener conto anche di songs come questa a tutti i costi. Antemica ‘Burn Down Los Angeles’ che per certi aspetti ricorda i Deep Purple. La produzione è cruda con quella calda “rumorosità” presente nei migliori album dell’epoca, facendo sembrare il lavoro proveniente direttamente da quel fantastico periodo. Ritornello continuativo ed incalzante per un pezzo che in una breve durata sarà capacè di farvi agitare per bene. ‘Save Me’ è tra gli episodi più veloci del lotto, un rock’n’roll molto diretto e melodico dove ancora una volta si avrà modo di godere dell’ottima performance del vocalist, accompagnato da un imperterrita batteria che tra stacchi e giochetti vari non perde neanche un colpo. ‘Gypsy Heart’ si muove in territori più southern rock dove a far da padrone ancora una volta è lo stile dei Led Zeppelin con un eccellente presenza della slide guitar. Verso la fine troviamo ‘White Noise’ dove la psichedelia detta legge per tutta la durata grazie ad effetti di chitarra avvolgenti e massicci, presente durante tutta la durata della song un certo flavour orientaleggiante, accompagnato a circa metà pezzo anche da percussioni azzeccatissime.
Conclude questo viaggio in tempi migliori, ormai lontani, ‘Face Of Light’ che già dall’inizio mostra una forte influenza che riporta in mente un mix di Jimi Hendrix, Pink Floyd e Led Zeppelin. Un pezzo lento ma d’effetto. Verso la chiusura si trova un crescendo sonoro che vi avvolgerà un pò per volta fino a farvi ritrovare a viaggiare con la mente in ampi spazi immaginari esilaranti, e meglio di così non poteva concludersi questo lavoro. In finale d’esame c’è da dire che i nostri prendono esplicitamente spunto da tutti i mostri sacri del rock citati fin’ora, certo cercando anche di personalizzare un pò, seppur poco ci riescano, ma sono musicalmente attraenti da far paura!
Se amate il rock molto vintage allora è suggerito un ascolto. Anche per ritrovarsi sonorità dell’epoca riproposte ai giorni nostri. La band comunque è padrona di una buona tecnica, una grandissima attitudine e riuscirà a farvi divertire davvero! Un plauso và indubbiamente all’artwork, creato da Storm Thorgerson, che ha lavorato in queste cose anche con band come Pink Floyd. E se passerete del tempo a sfogliare le pagine del libretto del cd non potrete non apprezzare le doti dell’artista. Per chi vuole rimanere ancorato ancor di più a quel periodo storico-musicale è possibile acquistare l’album in vinile.

a cura di Francesco ChiodoMetallico
Band: Rival Sons
Titolo: Pressure and Time
Anno: 2011
Etichetta: Earache Records
Genere: Rock’n’Roll/Rock Blues/Psychedelic Hard Rock
Nazione: California, U.S.A.
Tracklist:

1- All Over The Road
2- Young Love
3- Pressure And Time
4- Only One
5- Get Mine
6- Burn Down Los Angeles
7- Save Me
8- Gypsy Heart
9- White Noise
10- Face Of Light

Lineup:

Jay Buchanan – voce
Scott Holiday – chitarra
Robin Everhart – basso
Miley – batteria