NO MAN EYES – Cosmogony

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Secondo album per i genovesi No Man Eyes che vede protagonista un songwriting preciso e particolarmente ispirato. ‘Cosmogony’ è il risultato di un percorso personale fatto interrogandosi su tutto ciò che non è spiegabile all’uomo, razionalmente.

In ‘Lord’, infatti, un uomo di Chiesa, interpretato dalla voce teatrale, si interroga sull’esistenza di Dio. L’intro introspettivo accompagna l’illusione creata dalla paura interiore. La doppia cassa martella ‘Dreamsland’, le linee vocali graffianti ed espressive ricordano l’unicità dell’essere umano che accetta i propri limiti come quello della Morte.

Ma si tratta anche di analizzare un punto di vista fantascientifico, dunque, corde ben articolate rendono ‘Huracàn’ una traccia drammatica e coinvolgente in quanto dedicata alla scoperta della creazione della razza umana ad opera di un’ipotetica civiltà aliena. Il sound granitico di ‘Bound To Doom’ viene alleggerito dalle tastiere, mentre le ritmiche tessono una trama complicata tanto quanto l’idea della difficoltà di dialogo con altre società come la nostra affrontata nel testo. La seguente ‘Spiders’ alterna momenti caotici a break moderati sottolineando la fragilità del nostro equilibrio interiore sconvolto da tragici fattori.

Giri cupi di chitarre introducono ‘Blossoms Of Creation’ sviluppandosi  su assoli veloci e neoclassici votata all’improvvisa evoluzione dell’essere umano vista sotto forma di organismo pluri-individuale. In ‘All The Fears’ il gioco veloce tra le scale determina il corpo della traccia, impreziosita da cambi di tempo e assoli dalla tecnica notevole. Il  concetto di  perdita della Fede è protagonista di ‘How Come My Faith’. Particolare attenzione va rivolta alle linee vocali, sempre ben equilibrate, versatili ed espressive che si avvicinano sorprendentemente a quelli di Hansi Kürsch dei Blind Guardian.

Non si fanno attendere la blastate di ‘The Death You Need’, eseguita virtuosamente e dal testo sull’arrivo di una nuova glaciazione con conseguente scelta dell’uomo di sopperire da uomo libero, anzicchè spegnersi di stenti in un rifugio. La title track ‘Cosmogony’ viene letteralmente rivelata dalla attenta sezione ritmica, ben diversa da quella spietata di ‘Children Of War’ (qui il videoclip). Gli assoli giocano a prendersi e incrociarsi per, poi ,lasciarsi costituendo gran parte della traccia che va a chiudere degnamente questo buon album.

A cura di Benedetta Kakko Delli Quadri

  • Band: No Man Eyes
  • Titolo: Cosmogony
  • Anno: 2016
  • Genere: Heavy Metal
  • Etichetta: Diamond Prod. Records
  • Nazione: Italia

TrackList:

  1. Lord
  2. Dreamsland
  3. Huracàn
  4. Bound To Doom
  5. Spiders
  6. Blossoms Of Creation
  7. All The Fears
  8. How Come My Faith
  9. The Death You Need
  10. Cosmogony
  11. Children Of War