Martyrs

Martyrs

Martyrs appartiene a quel genere di film (tipo “Requiem for a Dream”) che sono un vero e proprio pugno allo stomaco per lo spettatore.

Come ha dichiarato in molte interviste il regista Pascal Laugirer, era sua intenzione realizzare un film, oltre che horror, principalmente triste analizzando la crudeltà del potere ed il suo impatto sulle singole persone. 
Nella visione spietata della violenza della borghesia ‘Martyrs’ può essere infatti accostato alle 120 giornate di Sodoma di Pasolini.
Il film è molto violento ed inizia con una ragazzina che scappa impaurita mostrando segni evidenti di torture fisiche e
psicologiche. Immediatamente, sin dalle prime scene e dalle prime inquadrature, la pellicola trasmette un senso di assoluta disperazione e tristezza. Immagini ed allucinazioni morbose tormentano la ragazza, diventata ormai adulta, e la spingono a compiere la sua vendetta uccidendo i propri aguzzini ritrovati per puro caso. 
Il breve quadretto allegro della famigliola alto borghese con i suoi valori rappresenta un punto di passaggio importante del film, prima che esso sfoci in una spirale di gore e sangue arrivando a toccare i temi cari al torture porn. Quel mondo felice insensibile sembra totalmente al di fuori del contesto arroccato nella difesa dei propri privilegi. 
Come fa il mondo borghese a mantenere il proprio dominio se non creando martiri? 
Il potere non ha pietà : chi detiene il potere lo esercita in maniera crudele immolando e torturando le proprie vittime. E non è tutto: il potere vorrebbe anche oltrepassare la soglia dell’oblio arrivando a dominare anche il regno dei morti. Dalla vendetta al martirio finale ‘Martyrs’ ci trascina sempre di più verso l’inferno della sofferenza fino ad arrivare a limiti di efferatezza inaccettabili. 
Quello che piace del film francese è la totale assenza di elementi di horror patinati ed il crescendo di mistero, che porta alla rivelazione finale, lascia intravedere che neanche nella morte c’è liberazione. 
Nessuna luce alla fine del tunnel solo un inno costante all’odio che ci ricorda che sono pochi i modi per mantenere una propria libertà. Dal confronto psicologico tra le due giovani protagoniste non ci sono elementi soprannaturali. Le creature che ne escono sono spaventosamente legate alla quotidiana realtà delle crudeli civiltà industrializzate del XXI secolo, al cui interno l’apparentemente pulita borghesia è marcia come i cadaveri che riposano dietro il marmo lucido delle tombe.

a cura di Ferenc Nàdasdy

Titolo: Martyrs
Regia: Pascal Laugier
Genere: Horror/Drammatico
Anno: 2008
Durata: 97 min.
Nazione: Francia