Intervista agli Unscriptural

Intervista agli Unscriptural

E dall’underground calabrese riemerge una band attiva sin dall’ormai lontano 1990. Gli Unscriptural sono una band dalla difficile etichettatura, promonitrice di situazioni musicali davvero personali e dalla piacevole fruibilità. Dopo aver ascoltato il loro nuovo ‘Oblivion’ (qui la recensione), pubblicato l’appena trascorso 2011, ho avuto il vero piacere di invitare la band su Suoni Distorti Magazine! Eccovi di cosa abbiamo parlato…

Ciao ragazzi e benvenuti su Suoni Distorti Magazine. Per iniziare vorrei chiedervi di presentare brevemente gli Unscriptural a chi ci sta leggendo.

TAT0: Un saluto a Voi e grazie per lo spazio che ci offrite!!

Noi ci formiamo nel 1990, dopo diversi singoli e mcd e dopo svariati campi di moniker e di line-up ad oggi della formazione originaria ci siamo io e Peppe, chitarrista e colonna portante del gruppo, ed in più si sono aggiunti Francesco (voce), Gabriele (tastiere) e Gaetano (batteria), con questi nuovi componenti, che sono innanzitutto grandi amici, abbiamo ritrovato un forte entusiasmo e tanta voglia di fare, abbiamo da poco pubblicato un nuovo mcd dal titolo ‘Oblivion’ e stiamo già lavorando al successore … divertendoci come non mai!

Siete attivi da dodici anni, ma solo ora, dopo due cambi di moniker, alcuni cambi di line up ed aver lasciato le registrazioni casalinghe, sembrate entrati in uno stato decisamente più “stabile”. A parte l’immutato amore per l’horror ed il lato sinistro delle cose, cos’è cambiato nella band ad oggi? 

PEPPE: Sembra soltanto ieri quando con il Tat0 abbiamo cominciato questo viaggio o avventura che dir si voglia, con questa nostra creatura chiamata “Unscriptural”, poi con il passare degli anni ti rendi conto però che non tutto quello che si è fatto ha dato i suoi frutti e come ogni progetto, il risultato può avere degli alti e dei bassi ma oggi, forse proprio grazie alla stabilità di questa nuova formazione, siamo riusciti a mettere più a fuoco le nostre idee ed i nostri obiettivi.

L’amore per l’horror è rimasto immutato in noi, in realtà ciò che è cambiato , è il nostro modo di scrivere e comporre i brani, risultato sicuramente dovuto ad una nostra più matura visione di ciò che ci circonda.

Ho molto apprezzato il vostro ‘Oblivion’. Notando le varie sfaccettature sonore, ottimamente combinate tra loro, creando un genere che personalmente oserei definire “Unsciptural Metal”. Ma è ormai innegabile che serve etichettare ogni prodotto per dar una linea guida a chi non conosce una band, o far capire più o meno, di cosa si stia parlando. Come definireste la vostra musica, volendo togliere l’etichetta da voi utilizzata ‘Black/Death Metal’?

PEPPE: Unscriptural Metal mi piace un fottìo Ahahahahahahaah… Sinceramente mi è stato chiesto molte volte come definirei la nostra musica, ma io lo considero semplicemente “metal”… o al massimo “Horror Metal”.

A proposito del mini cd. Mi illustrereste il lavoro compositivo che si cela dietro? Se non erro alcuni pezzi erano già presenti in vostri passati lavori.

PEPPE: Infatti molti pezzi erano stati scritti in passato, ma volendo intraprendere un nuovo cammino ci sembrava doveroso rispolverare i nostri classici del passato e riarrangiarli in chiave moderna, o per lo meno nuova.

Per quanto riguarda invece “The Ritual” ed “Unscriptural” abbiamo solamente messo ognuno del suo, ed il risultato è quello che avete potuto ascoltare.

Cosa cercate di trasmettere nell’ascoltatore tramite le vostre songs? Dove cercate l’ispirazione per comporre musica e scrivere i testi? E come vi dividete questi compiti?

PEPPE: Ogni fonte d’ispirazione è buona, possa essere essa un libro, un film, un racconto, un fatto realmente accaduto, insomma traduciamo la nostra quotidianità in musica e non facciamo mai calcoli sul fatto se il pezzo possa piacere o meno, lo scriviamo e basta.

Spendiamo qualche parola anche sulla grafica. Che messaggio si cela dietro una rappresentazione grafica oscuramente suggestiva come quella che avete utilizzato? Di chi è la mano artistica? 

PEPPE: Il disegno non è il nostro, sinceramente l’ho preso in prestito da internet perché mi ha colpito il modo in cui rappresentava ciò che volevo trasmettere con il cd, ho apportato qualche modifica alla grafica e l’ho reso più nostro dandogli quel tocco macabro e quasi apocalittico.

Dava insomma l’idea perfetta dell’oblio in se, con quelle braccia che cercavano di allungarsi verso l’albero della vita o ciò che ne rimane appunto.

Oltre i pezzi proposti in ‘Oblivion’, non ho potuto fare a meno di apprezzare la bellissima voce di Roberta Serrao (in ‘Patch With Satan’ e ‘Unscriptural’). Si tratta di una partecipazione occasionale o la ritroveremo in futuro nelle vostre prossime uscite? Presentateci questa ammaliante donzella.

GABRIELE: Ho avuto il piacere di conoscere Roberta Serrao qualche anno fa, ed essendo Lei già impegnata in altri progetti ho potuto apprezzarne le qualità artistiche.
Quando è sorta la necessità di trovare una voce femminile che ci supportasse mi è subito venuta in mente Lei, che ben volentieri ha accettato questa collaborazione.

Una cosa che mi ha piacevolmente colpito è il vostro omonimo pezzo (Unscriptural), che chiude il cd. Siete riusciti a proporre una song della durata di poco più di dodici minuti, senza mai annoiare l’ascoltatore e senza ripetervi in alcuna parte. Ritengo questo un sinonimo di alta e matura creatività, oltre che di saper “giocare” in modo molto professionale con la musica. Mi dite com’è nato il pezzo e cosa tratta? Ho notato molte influenze musicali al suo interno, potrebbe essere uno dei pezzi più rappresentativi della band

PEPPE: Ti ringrazio anche perché è il pezzo che più ci rappresenta. Con esso, abbiamo voluto racchiudere l’essenza della band stessa e del suo modo di fare musica, già il fatto che pur durando dodici minuti non stanchi, è per noi sinonimo di orgoglio.

Racchiude un mix di quello che intendiamo per musica degli “Unscriptural”, con quelle cavalcate classiche dell’Heavy Metal e quelle atmosfere sinistre che contraddistinguono il genere horror, dando lo spazio giusto ad ogni singolo strumento come un sostenersi a vicenda senza virtuosismi inutili.

Qual’è il vostro background musicale? Quali sono le band e/o i generi che vi hanno portato a concepire la musica per come fate adesso?

TAT0: Diciamo che ognuno di noi proviene da una “scuola” diversa, l’unione di queste diverse fonti di ispirazioni ci ha stimolati a fare una musica quanto più possibile personale evitando semplici e sterili collage di generi diversi

Si parla molto di “scena underground” in giro per la rete. Seppur anch’io utilizzi tale definizione per far intendere di cosa parlo, quando ne parlo, ancora mi chiedo cosa la gente intenda con tale definizione. Voi che ne pensate?

TAT0: Al di là dei viaggi che ognuno può farsi l‘underground rimane sempre quello che rappresenta, cioè un unione di intenti ed una identità di ambito ed ambiente fra gente e gruppi che amano e vivono della stessa passione lontano dagli schemi e dai compromessi che troppe volte subentrano in ambienti più elevati, e chi ci è dentro dovrebbe esserne fiero invece di giocare a fare la rockstar … questo è quello che dovrebbe intendersi come underground, purtroppo dobbiamo dire “dovrebbe” perchè proprio la presenza di queste pseudorockstars lo sta imbastardendo e sporcando sempre di più …

Tornando a voi… Fino ad oggi che riscontro state avendo su ‘Oblivion’? Com’è stato accolto dai metalheads?

TAT0: Sotto questo punto di vista ‘Oblivion’ è per noi una sorta di “prima volta”, abbiamo fatto altri lavori in passato ma senza mai farli girare più di tanto, c’ era quindi curiosità e voglia di vedere appunto i riscontri e le impressioni di altre persone, anche per la particolarità della musica in sè; ci ha fatto veramente piacere vedere che la proposta sia stata dopotutto bene accolta da parte di chi lo ha ascoltato, persone legate ai più svariati generi peraltro, anche le recensioni che fin ora sono state pubblicate hanno apprezzato e bene accolto questo mcd, ed abbiamo colto con piacere anche diversi consigli e critiche, che molte volte sono forse anche più utili e sinceri dei complimenti …

Mi illustrereste i vostri prossimi passi? Avete già in cantiere nuovi pezzi o qualche data live?

TAT0: Per ora stiamo passando del tempo in sala prove a suonare e comporre nuove cose, vorremmo dare un seguito ad ‘Oblivion’ senza far passare troppo tempo, ma questa volta facendo un full … nello stesso tempo siamo comunque sempre pronti e disponibili per eventuali concerti, non ci dispiacerebbe affatto iniziare a farne…

Essendo giunti al termine non posso che ringraziarvi per il tempo concessomi, augurandovi di continuare il vostro cammino, come state facendo, per molto tempo ancora. Concludete come preferite ed alla prossima! 

PEPPE: Grazie!! E quando è detto con il cuore … vale più di mille parole!!! Grazie a Te!!!

TAT0: Grazie a te Francesco, lasciamo un pò di contatti per chi volesse qualche informazione in più, MySpace ufficiale ed unscriptural@libero.it, questi sono i principali, e lasciamo anche un link dal quale è possibile scaricare gratuitamente il nuovo lavoro ‘Oblivion’, -> Scarica Oblivion

Per seguire la band: Facebook, MySpace, YouTube.

A cura di Francesco “Chiodometallico” Russo