Intervista a Nik Capitini

Intervista a Nik Capitini

Uno dei personaggi più simpatici ed interessanti che ho avuto modo di conoscere, nel panorama Rock italiano, è il toscano Nik Capitini.

Una conoscenza purtroppo solamente virtuale, per via della distanza.
Riscontrando nella sua persona un musicista talentuoso, un rockers con i cazzi, una persona con cui risulta davvero piacevole colloquiare e con tanto spirito ed attitudine. Mi sono messo d’impegno ed eccolo qui vittima di una mitragliata di domande, solo per voi seguaci di Suoni Distorti Magazine
Ciao Nik! Presentati ai seguaci di Suoni Distorti… Chi è Nik Capitini?
Ciao a tutti i seguaci di Suoni Distorti Magazine e grazie Francesco per l’intervista e il tempo concesso!! Dunque, chi è sto Nik Capitini… è il chitarrista fondatore dei WildRoads, band esistente sul pianeta dal lontano 2001, studente Lizard e si arrangia lavorando in cucina d’estate, spargendo il prezzemolo ovunque. 
Diciamo che cerca prevalentemente di percorrere la lunga strada in salita della musica, tra un sorso di rum e na ciucciata di puppe. In realtà, è un bravo ragazzo, tutto casa e chiesa, la sera non fa mai tardi, è endorse della Levissima, gli piace la musica da camera…uhm…non vi ho convinto, vero !??!
Perchè suoni la chitarra? Che effetto ha questo strumento su di te?
A dirtela tutta, volevo diventare un batterista!
Mi ricordo che iniziai a 14 anni, il maestro mi faceva esercitare con dei pezzi di legno su un secchio rovesciato, facendomi fare i solfeggi (o paradido, questo è l’esatto termine). La cosa mi piaceva, ma tempo tre mesi, mi ruppi i coglioni e abbandonai. 
A 16 anni, grazie al videogioco “Carmageddon 2” ci fu la svolta della vita. Mi ricordo una colonna sonora da urlo e fu proprio da quel videogame che iniziai ad ascoltare gli IronMaiden, per poi passare ai Megadeth, Guns’n’Roses e Ac/Dc, e poi ecc ecc ecc. tutti i grandi del Rock/Metal e non solo! Il mio babbo ogni tanto tirava fuori la sua chitarra, una bellissima EKO RANGER 6 made in Recanati originaria del ’73 (con la quale ho registrato il brano acustico “To Be King” presente nel disco in uscita), per fare delle suonatine in casa, io avevo in testa quelle canzoni e quei riff cazzuti dei Maiden e volevo rifarli a tutti i costi! 
Così, decisi di iniziare a suonare la chitarra. Beh, con l’acustica non riuscivo ad avere quel sound che puoi avere con un elettrica, e poi è tutto un altro approccio, così i miei nonni mi comprarono la mia prima Fender Stratocaster Mexico e il mio primo amplificatore a valvole, (mano sul petto per la lunga e onorata carriera) il sempre fedele Marshall ds201 valvolare. E da li, iniziai a stasare le orecchie al vicino!! Ahahahahah!! 
Appena riuscii ad avere un pò più di indipendenza, mi ricordo che tornavo da lavoro con il giramento di coglioni e mi chiudevo nella mi stanza a suonare a tutto volume i Maiden. Che bei tempi!! 
A tal proposito vorrei chiederti che studi hai svolto e da quando suoni?
Ho frequentato diverse scuole di musica, diciamo quella che mi ha cresciuto è stata l’accademia Bacchelli del Teatro Solvay, sotto la guida del maestro Corrado Rossetti, che mi ha fatto studiare sui Berklee e fatto conoscere il mondo classico, pur nonostante sia un’anima Rock, e forse proprio grazie a queste basi che magari ho trovato la mia personalità, che poi sto approfondendo e migliorando tutt’oggi alla Lizard di Fiesole sotto la guida di Miky Bianco.
Beh la storia non finisce qui, c’è molto altro, diciamo che grazie alla chitarra e grazie alla Musica (intendo quella suonata e non quella rimbecillisci neuroni e frantuma coglioni), sono diventato quello che sono adesso, uno scazzone a tutti gli effetti!! Aahahaah!!
Mi ricordo il mio primo saggio… ero tesissimo, e alla fine ero un bagno di sudore! Ero da strizzare! Come al mio primo live con la band (ho il dvd filmato a casa, da piegarsi dalle risate!) quando eravamo ancora strumentali, sembrava c’avessi il palletico sul palco!! Ahahaahhaha!! Che botta d’adrenalina!!
Alla fine eravamo in un piccolo teatro qui vicino, ma fu tutto così veloce e intenso che appena finì, dissi: “Cazzo che bellezza! Voglio un’altra data al più presto!” e poi siamo andati tutti a festeggiare.

Che strumentazione utilizzi di norma sia a casa che in sede live? 

Sono sempre stato un amante delle Fender, credo che siano delle chitarre eccezionali, infatti dopo aver dato via la Strato, ne comprai un’altra, ma più bella e più versatile, la Stratocaster HSS Deluxe con Floyd Rose, chitarra che mi ha sempre portato fortuna (non chiedermi il perchè). Ahahahahhaah!!
E’ la chitarra che uso per studiare e per registrare in studio, se non erro, me la comprai dopo essermi lasciato con la mia prima donna… uhm… decisamente trovai un rimpiazzo migiore! Invece, dal vivo, porto la Les Paul Custom Black Beauty ’59 del 1978, chitarra che suona da se, e la mia è personalizzata, fatta da due persone che di chitarre e di musica non se ne intendono molto, ovvero il sottoscritto e un amico elettricista! Pazzesco!! Ahahahah!!
Direi che la sfida è stata portata a termine con successo, chiaramente alla fine con l’aiuto di un liutaio esperto per il setup finale! Quando studio, in genere, uso il mio MacBook, collegandomi alla scheda audio esterna,e mi esercito o registro direttamente sul programma, oppure, dipende cosa ho da fare, ho un amplificatore Fender a transistor.
In sede live, ho le mie due casse Brunetti 2×12″ con la Mesa Single Rect 50, testa che mi sta dando delle grandi gioie! Più la pedalboard con qualche effetto essenziale. Stop!

Hai fondato i Wildroads nel 2001, con i quali avete pubblicato un ottimo lavoro omonimo lo scorso anno, dove suonavi prima di allora? Hai anche altri progetti oltre alla band citata?

Beh no a dirtela tutta è stata, e lo è tutt’ora e spero che lo sarà per molti anni ancora, la mia unica band.
Le offerte ci sono state durante gli anni (niente di particolare), ma ho sempre preferito rimanere sul mio treno e credere nel mio progetto. Poi, vai a sapere in futuro cosa mi aspetterà!

Ti hanno mai detto che sul palco per certi aspetti potresti far venire in mente Slash?

Eheheheh!! Ma guarda, personalmente, al di là che sono un suo grande fan, non credo di aver niente a che vedere con lui. A partire dall’altezza! Ahhahaha!!
Mi piace ascoltarlo Slash, ha fatto dei grandi lavori da solista, però non imitarlo (male) come fanno tanti cialtroni!

Ognuno deve avere la sua personalità, come appunto è riuscito ad avere Slash e l’ha reso un’icona del Rock. Ora, non dico di diventare delle icone, è davvero difficile oggi, ma di cercare il proprio IO personale, questo si.

Chiaramente che se una persona, dopo avermi visto live, mi dice che gli ho fatto venire in mente Slash, lo prendo come un complimento, ci mancherebbe!!

Si narra che i chitarristi rock’n’roll abbiano una certa fortuna con il gentil sesso, soprattutto nel backstage dopo e prima il concerto! Sai dirmi qualcosa a tal riguardo?
Si ne ho sentito parlare anch’io, credo che sia una vecchia favola di Walt Disney, raccontata dai nonni per far addormentare i nipotini.

Ho saputo anche che sei un amante della cucina. Quale potrebbe essere un menù molto rock’n’roll secondo te? Suggerisci una ricetta a tutti i rockers che ci leggono in questo momento… E che piatto ti riesce meglio?

Spetta che mi metto pure il grembiule del peperone rosso e chiamo la Clerici! Beh si, un pò per sopravvivenza, un pò per lavoro e un pò perché mi piace. 
Allora, un menù rock’n’roll deve essere semplice e d’impatto, proporrei una bella grigliata di carne, patate arrosto e vino rosso a volontà!

Chi è Nik Capitini fuori dal palco senza la chitarra sottobraccio? Cosa fai nella vita? Che passioni ed interessi hai?

Beh fondamentalmente la Musica e lo strumento sono i miei principali interessi. Gioco da qualche anno come centrocampista nell’Atletico Briai, e devo dire che ogni anno è sempre una grande esperienza, specialmente per il mio povero fegato custom!
Poi c’è la cucina che comunque è il mio lavoro attuale, un tempo dipingevo anche e mi piaceva ridisegnare le copertine degli album e i personaggi di Mortal Kombat, ho sempre un album di disegni di quando ero piccolo. 
L’arte del disegno mi ha sempre affascinato in tutte le sue forme e continua tutt’ora.
Va beh dai, anche toccà il culo alle fighe!! Sennò poi mi s’ammoscia l’audiance e la gente penserà: “ma che cazzo di rocker è sto qui?” Ahahahahahahhahaah!!!!!

Cosa ascolti? Quali sono i tuoi generi ed artisti preferiti?

Come artisti, la lista sarebbe infinita, diciamo tutti i grandi che mi/ci hanno insegnato e trasmesso la passione per la musica Rock e non solo.

Ultimamente mi sto distruggendo i timpani con l’ultimo degli Overkill, e dei Whitesnake, davvero delle grandi band. Come chitarristi, ho avuto sempre un debole per Andy Timmons e Steve Stevens. Ma non mi fermo solo al Rock e all’Heavy Metal, mi piace molto il Funky e i suoi ritmi, il sanguigno Blues che, comunque sia, è la radice principale del Rock.

Il panorama rock/metal italiano offre realtà interessanti. Ci sono band che ti sono piaciute in particolar modo? Che ascolti ti senti di suggerire ai kids?

Decisamente cazzo! Ci sono delle grandi band e dei grandi musicisti nel nostro stivale soprattutto nell’underground. Dunque, band importanti che ho sempre seguito sono: Eldritch, Rain, White Skull, Strana Officina, e anche gli ultimi Extrema non mi dispiaciono affatto.

A questo punto, vorrei chiederti… a parer tuo, a cosa sia dovuta tutta questa esterofilia musicale che avvolge da anni l’Italia? Perchè secondo te molti rockers e metallari non sanno dar il valore che meritano a bands nazionali, come fanno per esempio in Germania, in Norvegia, in Spagna ed in altri paesi?

Prima di tutto perché i locali hanno da far suonare le SOLITE cover band, ed ancora non gli è entrato nella testa che molti di noi si sono rotti i coglioni e che c’è un mondo underground interessantissimo da far invidia anche ai grandi e a molte band oltreoceano. 

E’ giusto fare cover, se inserite in un repertorio di inediti per attirare nei live, l’attenzione dei presenti sui propri pezzi.
Poi, la “guerra tra poveracci”, dove ogni band deve tirare la zappa sui piedi all’altra per far vedere che sono più bravi o menate varie, SBAGLIATO!  Purtroppo, nella maggior parte dei casi, funziona così, quindi, non ci lamentiamo!
Inoltre, non c’è educazione musicale da parte dei media! Basta accendere la tv! Le riviste ci sono, e anche molto interessanti, sarebbe buona abitudine ogni mese comprarne qualcuna per sapere cosa succede nel mondo del Rock, e non solo, in alcune ci sono delle guide sullo strumento ed altre rubriche interessantissime.
Son convinto che, se organizzassimo un festival di tre giorni con le band valide dell’underground che abbiamo in Italia, si farebbe invidia al Wacken! Diciamo che, per come la vedo io, è un pò sfuggita di mano la situazione, come in molte altre situazioni che ci sono in Italia… e son pochi i locali che ti “danno una mano”. Ma mai mollare, per nessun motivo!
Anche nelle jam session, forse non ci ricordiamo dove sono nate, come sono nate, e il perché; di conseguenza, sempre meno musicisti sul palco e sempre meno persone all’ascolto proprio perché si tende a riproporre dei brani già esistenti, anziché creare un groove o una situazione interessante e piacevole per l’ascoltatore. Le Jam nei locali di NewYork negli anni ’40 eran nate per creare musica, intrattenere il pubblico e formare i musicisti.

Qual è la proposta più indecente (se c’è) che ti abbiano mai fatto a livello musicale? O magari la più assurda?

Ma sai, la mia esperienza non è molta, quindi non saprei cosa risponderti…magari se va tutto bene, ti farò sapere tra qualche anno, quando sarò più grande e mi sarà spuntata la barba!

Come ti poni riguardo la politica, la religione e la gnocca? Quali sono i tuoi punti di vista?

Per quanto riguarda la politica, io sono per il partito della pastasciutta, e si sta tranquilli !! Per quanto riguarda la religione…è veramente uno scandalo…Cioè ma ci rendiamo conto!?!? Sti pretacci buzzoni ricoperti d’oro, pedofili e che pure ci fanno fare l’elemosina a noi “poveracci” quando loro, con tutto l’oro che hanno addosso, potrebbero sfamare l’intero universo !! Menomale esisteva il “voto del digiuno e dell’umiltà”!
A questo punto mi chiedo che cazzo si racconti a che fare nelle scuole di San Francesco!??! 

Secondo me era un tossico alcolizzato… si, perchè uno che c’ha la sorella Luna e il fratello Sole…non mi sembra che c’abbia tutti i giri di sveglia. Oddio, io qualche notte ho stretto la mano a Donkey Kong e la mattina mi sono svegliato con al posto del cervello Godzilla che combatteva contro un T-Rex e King Kong che faceva da arbitro…ma questa è un’altra storia! 

 

Per quanto riguarda la gnocca, sempre sia lodata, ma ricordatevi gentili signorine che ci dovete una costola!

Oltre a suonare e comporre fai parte della redazione di Italia Di Metallo. Come sei diventato recensore? Cosa pensi della stampa musicale indipendente italiana?
Si, ormai è qualche anno che faccio parte della mitica redazione di Italia Di Metallo. Mi ricordo che, stavano cercando un recensore, e io mi buttai!
Della stampa musicale italiana, penso che ci sono delle riviste e webzine che aiutano veramente le band underground, e cercan di dare spazio a tutti, nella maniera più oggettiva possibile, e questo è un bene.  Io ho vissuto questa cosa con l’uscita dell’EP.
E poi, vuoi mettere comprarsi Metal Maniac o Rock Hard o Metal Hammer, mettersi comodi sul divano e leggere le novità del mese e i retroscena/interviste delle migliori band, oppure scoprirne di nuove nelle pagine delle recensioni?

Tornando alle tue attività artistiche… Dopo il buon omonimo lavoro dei Wildroads (del 2010) cosa avverrà? Stai già lavorando a nuove idee? Quando avremo modo di risentirvi su disco?

Si, devo dire che, parlando anche a nome dei ragazzi, l’uscita dell’EP c’ha lasciato molto contenti e soddisfatti, non credevamo che potesse riscuotere feedback così positivi, e noi ne siamo davvero entusiasti del nostro piccolo.
Adesso stiamo per pubblicare il nostro primo album, che conterrà le cinque tracce dell’EP ri-mixate, con parti riregistrate a partire dalla voce e in più quattro tracce inedite per un totale di nove brani. Siamo in fase di allestimento finale, e speriamo che il lavoro piaccia e di avere lo stesso riscontro (se non di più) che ha avuto l’EP. Ma per questo, lasciamo la parola al pubblico e alle critiche.
Per il resto, stiamo già guardando al futuro, scrivendo materiale nuovo per il prossimo disco che non so dire quando uscirà. Adesso ci godiamo questo momento, per noi e per il nostro piccolo, davvero importante ed entusiasmante.

Bene, essendo giunti in conclusione non posso che ringraziarti per la gentilezza e la simpatia mostrata, che da sempre ti contraddistinguono. Ti auguro tutto il meglio, sia per la continuazione di carriera che nella vita. Concludi come preferisci e alla prossima!

Grazie mille a te e a tutta Suoni Distorti Magazine per lo spazio concesso, per me è un piacere, come sempre!
Ringrazio tutti coloro che hanno letto questa intervista, tutti coloro che seguono i WildRoads e tutti coloro che ci seguiranno, inoltre, lascio qui la mail della band (wildroadsband@yahoo.it) dove vi invito a scriverci tutto quello che vi passa per la testa, anche mandarci a cacare, fa sempre parte della comunicazione dell’uomo ormai da secoli, e nel mentre, vi mando i miei più rumorosi saluti! 
Inoltre potete trovarci anche su Facebook e MySpace!  Grazie di nuovo per lo spazio e l’attenzione!
Per seguire la band di Nik:
Facebook, MySpace dei Wildroads.
a cura di Francesco “Chiodometallico” Russo