ACCEPT – Stalingrad

ACCEPT – Stalingrad

Il ritorno due anni fa dei Re del metal tedesco Accept era stato accolto alla grande da tutti i fans della band, l’avvento alla voce di Mark Tornillo (Ex TT-Quick) non aveva lasciato troppi rimpianti per il suo predecessore UDO, “Blood for The Nation” era un grandissimo album e c’era quindi molta attesa per la replica con questo “Stalingrad”, attesa che non è stata vana dato che a mio modesto parere questo album è addirittura superiore al precedente!

Una vera mazzata di puro heavy metal, che si sprigiona già in apertura con “Hang, Draw and Quarterer” che si va ad affiancare di diritto ai brani storici della band e che scatenerà il putiferio tra headbamging e pogo sotto i palchi in cui si esibiranno i baldi teutonici!

La band dimostra una volta di più la grande tenacia nell’offrire un prodotto esaltante, le asce infuocate di Wolf Hoffman e Herman Frank cuciono riff e solo senza sosta, il muro sonoro è pazzesco, nella title track il suono si fa più cupo, duro e pesante, la potenza del carro armato tedesco devasta i timpani, qualche spruzzata melodica che non guasta, testo di valore, insomma tutto alla perfezione, compreso il finale con l’inno russo riproposto in chiave metal e il bellissimo coro annesso.
E che dire delle note che escono dal basso dello storico Peter Baltes e la potenza ai tamburi di Stefan Schwarzmann, gli Accept sono la storia e la fanno ancora oggi!

L’abum ci propone una perla dietro l’altra, “Hellfire” cadenzata e possente nel suo incedere metallico, “Flash to Bang Time” heavy metal sparato a mille in un rincorrersi di note con Tornillo vero protagonista alla voce, maestri senza tempo!
Non ho problemi a dire che questo “Stalingrad” è sicuramente tra i top album proposti dal combo tedesco, e gli anni americani son alle spalle, solo vero metal europeo come da tradizione!
C’è anche il momento per una ballad elettrica piena di significati musicali e non come la bellissima “Shadow Soldiers” toccante e splendida, eseguita alla perfezione.

“Revolution” sale piano piano di tono per scatenarsi in un infuocato metal sound dal ritmo sostenutissimo come un vero pugno in faccia ci lascia attoniti e ci prepara alla successiva ”Against the World” altra chicca di puro metal cadenzato adatta al coro sotto palco.
Il trittico finale si apre con “Twist of Fate” molto più rilassata rispetto alle precedenti, direi più americana, ma non meno valida grazie anche a un’ennesima prestazione vocale di livello eccelso e la bella progressione nella parte centrale, la seguente “The Quick and The Dead” riparte tellurica e devastante, ritmo forsennato e graffiante, un altro must dell’album!
La chiusura è affidata a “The Galley” meno incisiva delle precedenti, che sa quasi di riempitivo, forse era meglio affidarsi alla chiusura con la precedente song, ma questo non inficia il giudizio finale.

Giudizio che non può che essere strapositivo, gli Accept non cedono ai compromessi del modernariato musicale, la loro proposta è solo heavy metal duro e puro e nulla più, da avere assolutamente!

a cura di Klaus Petrovic

  • Band: Accept
  • Titolo: Stalingrad
  • Anno: 2012
  • Etichetta: Nuclear Blast
  • Genere: Heavy Metal
  • Nazione: Germania
Tracklist:
  1. Hung, Drawn and Quartered 
  2. Stalingrad 
  3. Hellfire 
  4. Flash to Bang Time 
  5. Shadow Soldiers 
  6. Revolution 
  7. Against the World 
  8. Twist of Fate 
  9. The Quick and the Dead 
  10. The Galley